Allarme Crimea-Congo in Grecia e Turchia: nuovi casi mortali

Torna alta l’attenzione sui rischi legati ai morsi di zecca dopo i nuovi casi mortali di Febbre emorragica di Crimea-Congo (CCHF) in Grecia e Turchia.

La Febbre di Crimea-Congo è una malattia virale grave e altamente contagiosa. Si trasmette con il morso di zecche soprattutto del genere Hyalomma e può diffondersi tramite il contatto diretto con persone ammalate o maneggiando sangue e tessuti di animali infetti.

La sua letalità è elevata e può superare il 30%. Al momento non esiste una cura specifica.

Grecia: morto un allevatore a Larissa e contagiato il medico curante

Il 30 giugno le autorità sanitarie greche hanno confermato il decesso di un uomo di 72 anni nella regione di Larissa, dopo aver contratto il virus Crimea-Congo a seguito di una puntura di zecca.

Il paziente, allevatore di bestiame, ha sviluppato febbre alta e sintomi emorragici. È risultato positivo alla CCHF. Nei giorni successivi, è stato contagiato anche il medico che lo aveva in cura, ora in isolamento e in condizioni stabili.

Le autorità hanno posto in quarantena anche 25 persone, tra familiari e personale sanitario, mentre un’équipe dell’EODY (Organizzazione Nazionale di Sanità Pubblica) ha avviato il tracciamento epidemiologico nella zona.

Si tratta del secondo decesso per CCHF in Grecia dal 2008.

Turchia: salgono a 16 le vittime nel 2025, preoccupazione anche a Istanbul

Il caso greco segue una allarmante serie di decessi in Turchia, registrati durante il mese di giugno. Tra questi, una madre di cinque figli è morta dopo essere stata punta da una zecca nella provincia di Çankırı. Ricoverata prima a Kurşunlu e poi trasferita ad Ankara, non ce l’ha fatta.

Con la sua morte i decessi per CCHF in Turchia salgono a 16 nel 2025.

A peggiorare la situazione, immagini preoccupanti provengono da Istanbul, dove migliaia di zecche sono state filmate mentre si muovevano su marciapiedi e muri nel quartiere Yayla. Il video, pubblicato sui social dalla professoressa Nebahat Bulut, ha rapidamente fatto il giro del web.

Cos’è la Febbre Emorragica Crimea-Congo?

La Febbre Crimea-Congo è una malattia virale trasmessa principalmente da zecche del genere Hyalomma.Il contagio può inoltre avvenire per contatto con una persona malata (respirando goccioline infette emesse con tosse e starnuto o tramite contatto con sangue, escrezioni, mucose e ferite cutanee) o maneggiando tessuti, sangue e liquidi biologici di bestiame infetto.

I sintomi principali includono:

  • Febbre alta e improvvisa
  • Dolori muscolari
  • Vertigini, nausea e fotofobia
  • Emorragie interne
  • Compromissione di fegato, reni e polmoni nei casi gravi

Conseguenze e mortalità

La malattia ha un tasso di mortalità compreso fra il 3 e il 40% (secondo l’ECDC, 30% nei pazienti ricoverati).

La diagnosi precoce è fondamentale per la sopravvivenza del paziente, la cui gestione clinica comporta isolamento e ricovero immediato. La convalescenza è spesso prolungata, con strascichi che includono problemi respiratori, circolatori, cardiaci e disturbi della memoria.

Come difendersi

La principale linea di difesa contro la CCHF resta la prevenzione. Con l’aumento dei casi in Europa, le autorità sanitarie hanno diffuso alcune fondamentali linee guida, che comprendono:

Comportamenti protettivi individuali:

  • Indossare abiti coprenti (pantaloni lunghi, camicie a maniche lunghe, proteggere piedi e caviglie con calzettoni e scarpe chiuse)
  • Usare repellenti specifici
  • Evitare il contatto con erba alta, cespugli e fauna selvatica
  • Controllare il corpo dopo ogni attività all’aperto
  • Rimuovere tempestivamente le zecche dalla pelle
  • Riconoscere i primi sintomi di infezione.

Profilassi per animali:

  • Trattamenti antiparassitari regolari su animali domestici e da allevamento
  • Monitoraggio veterinario costante.

Misure sanitarie:

  • Uso rigoroso dei dispositivi di protezione individuale (DPI) da parte di medici, operatori sanitari, veterinari, addetti alla macellazione e incaricati della sorveglianza e controllo della fauna selvatica
  • Tracciamento dei contatti in caso di contagio
  • Campagne di informazione pubblica
  • Fumigazioni mirate e studi siero-epidemiologici nelle aree colpite dal CCHF virus.

Perché è importante parlarne ora?

Con l’estate in corso e l’aumento di viaggi o escursioni in zone di interesse paesaggistico e ambientale, parchi naturali e aree di campeggio, il rischio di esporsi a morsi di zecca è più alto che mai.

Il portale morsodizecca.it invita i cittadini, i turisti e gli allevatori a prestare massima attenzione, seguire i consigli di prevenzione e segnalare eventuali sintomi sospetti dopo una puntura di zecca al personale sanitario.

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