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Covid-19 e morbo di Lyme sono due patologie molto diverse, ma con alcune caratteristiche comuni. Entrambe sono chiamate malattie “simulatrici” perché possono presentarsi con disturbi vaghi e generici, non sempre facili da interpretare.

Individuarle correttamente è però fondamentale per difendere la salute e impedire le conseguenze più gravi.

Le differenze

Il Covid è causato da un virus(SARS-CoV-2), non ha (ancora) una cura specifica e può giovarsi di un vaccino. Si trasmette con grande facilità da persona a persona e spesso determina un danno polmonare, che può avere varia intensità.

Il morbo di Lyme è causato da un battere(Borrelia burgorferi), può essere efficacemente trattato con antibiotici, ma non si può (ancora) prevenire con la vaccinazione. Si trasmette con il morso di zecca, senza possibilità di contagio fra le persone. Può coinvolgere diversi organi (pelle, articolazioni, sistema nervoso, cuore) causando molteplici disturbi, ma tende a non danneggiare i polmoni.

I sintomi in comune

Nonostante le differenze le due malattie hanno alcune somiglianze notevoli. Possono iniziare con sintomi non specifici, come:

- stanchezza

- dolori muscolari e articolari

- mal di testa

- malessere diffuso (talora accompagnato da febbre).

Entrambe le malattie sono anche note per avere “long-haulers”, ovvero pazienti che soffrono di disturbi prolungati nel tempo e molto debilitanti, per i quali non esistono cure definite, ma solo trattamenti di supporto.

Una diagnosi corretta

Oggi sono disponibili test molto affidabili per confermare o escludere sia il Covid-19, sia la malattia di Lyme. Eseguirli nei tempi appropriati consente ottenere una diagnosi corretta e di iniziare tempestivamente la terapia più adeguata.

Quando sospettare la malattia di Lyme

Poiché il riconoscimento precoce del morbo di Lyme evita le complicazioni più serie è importante fare attenzione e segnalare al medico curante la comparsa di sintomi, anche generici o di natura simil-influenzale, dopo:

- la rimozione di una zecca

- la scoperta di un’eruzione sulla pelle

- una prolungata attività all’aperto (anche nel giardino di casa)

- un’escursione in area naturale o boschiva

- il soggiorno in località dove è nota la diffusione della malattia di Lyme e di altre infezioni trasmesse dalle zecche.

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