Lyme in gravidanza: non deve spaventare

Verso una diagnosi rapida di Lyme?
30 settembre 2024
Zecche: pericolo TBE in aumento
14 ottobre 2024
La malattia di Lyme in gravidanza è un evento raro. Nella maggior parte dei casi la diagnosi è precoce e la manifestazione più comune è il caratteristico arrossamento cutaneo (eritema migrante) che compare nella zona del morso di zecca. Permette di iniziare subito un trattamento antibiotico appropriato e sicuro, riducendo il rischio di complicazioni e di esiti avversi.

È quanto rivela uno studio dei Centri americani per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), pubblicato il 27 settembre sulla rivista scientifica Zoonoses and Public Health.

 

27 anni di controlli e verifiche

 

Il quadro delineato dai CDC poggia sui dati di sorveglianza della malattia di Lyme raccolti nel periodo 1992-2019.

Sono frutto dell’analisi di 698.876 casi di malattia, all’interno dei quali sono stati individuati:

- 112.002 casi attribuiti a donne di età compresa tra 14 e 49 anni

- 568 casi attribuiti a donne con gravidanza confermata

- 75 casi attribuiti a donne con gravidanza probabile.

Le valutazioni relative a frequenza, stagionalità, distribuzione geografica e manifestazioni cliniche sono stati messi a confronto con i 32.301 casi di malattia registrati nello stesso periodo in donne sicuramente non incinte.

 

Stagionalità e diagnosi

 

Le indagini americane attribuiscono al mese di giugno il picco dei casi di malattia di Lyme nelle donne in attesa e ipotizzano che l’alta percentuale di diagnosi precoci sia da attribuire:

- ai frequenti contatti delle donne incinte con operatori sanitari e strutture sanitarie

- alla maggiore attenzione e sensibilità riservate ai problemi di salute delle donne in gestazione

- al tempestivo riconoscimento dei segni inziali di malattia.

 

L’importanza di una terapia corretta

 

Gli autori segnalano che il trattamento della malattia di Lyme prevede, anche in gravidanza, l’assunzione di antibiotici.

Attribuiscono esclusivamente al medico la prescrizione del farmaco, del dosaggio e della durata della terapia sia per ottenere un efficace esito terapeutico, sia per proteggere la madre e il feto da possibili complicazioni.

Gli studi scientifici non evidenziano un aumento del rischio di difetti congeniti nel feto in via di sviluppo se una futura madre:

- contrae la malattia di Lyme durante o prima della gravidanza

- effettua un idoneo ciclo terapeutico.

 

La prevenzione

 

Alle gestanti viene raccomandato di usare tutte le comuni misure di protezione per evitare i morsi di zecca durante le passeggiate e le escursioni in aree boschive ed erbose, compresi i parchi urbani e i giardini pubblici.

Per l’eventuale uso di repellenti viene altresì raccomandato di utilizzare prodotti sicuri in gravidanza e sentire il parere del medico in caso di dubbi o allergie.

 

 

Per approfondire clicca qui