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La nota rivista medica The Lancet Infectious Diseases ha pubblicato gli studi della seconda fase di sperimentazione clinica del candidato vaccino VLA-15, sviluppato da Valneva e Pfizer per prevenire la malattia di Lyme. I risultati dei test condotti su 821 volontari hanno dato prova che il VLA-15 è “sicuro, ben tollerato e in grado di suscitare robuste risposte anticorpali” contro i batteri di Lyme.

Gli esiti – riferisce il Lancet – “supportano l’ulteriore avanzamento della sperimentazione clinica” e sono accessibili dalla piattaforma internazionale ClinicalTrials.gov come studio NCT03769194 e studio NCT03970733.

 

I test in corso

 

La terza e ultima fase di sperimentazione clinica del VLA-15 è già iniziata in siti americani ed europei ad alta endemia. Prevede la somministrazione del candidato vaccino a 6mila volontari e dovrà verificare su ampia scala la sua:

- efficacia protettiva

- sicurezza

- immunogenicità (capacità di stimolare il sistema immunitario a produrre anticorpi contro i batteri che causano la malattia di Lyme).

I dati relativi agli studi clinici della terza fase saranno verosimilmente disponibili entro il 2025 o il 2026.

Se confermeranno adeguati livelli di efficacia, sicurezza e tollerabilità il VLA-15 potrà iniziare l’iter per la registrazione e l’immissione in commercio.

 

Come funziona

 

Il VLA-15 prende di mira la proteina A (OspA) della superficie esterna della Borrelia, il battere che provoca la malattia di Lyme. Agisce durante il pasto della zecca “bloccando” la proteina OspA e impedendo al battere “di lasciare la zecca e di infettare l’uomo”.

È attivo nei confronti dei sei ceppi di Borrelia più diffusi in Nord America e in Europa, responsabili della maggior parte dei casi di malattia.

 

Il ciclo vaccinale

 

Lo schema di vaccinazione prevede 3 dosi, inoculate per via intramuscolare, con un intervallo di 2 mesi tra la prima e seconda dose e di 4 mesi tra la seconda e la terza dose.

Richiede inoltre una dose di richiamo (booster) a distanza di un anno.

Le persone arruolate per l’ultima fase di sperimentazione riceveranno tutte le 4 dosi.

 

Le ricadute sulla sanità pubblica

 

Il CDC, organismo di controllo della sanità pubblica negli Stati Uniti, sta “conducendo ricerche per comprendere le preoccupazioni che gli operatori sanitari e la popolazione in generale” potrebbero avere riguardo al potenziale vaccino contro la malattia di Lyme.

Nel suo sito istituzionale il CDC precisa: “se un vaccino contro la malattia di Lyme sarà approvato come sicuro ed efficace dalle autorità di regolamentazione, il CDC collaborerà con il comitato consultivo sulle pratiche di immunizzazione (ACIP) per sviluppare raccomandazioni su chi potrebbe trarre beneficio dalla vaccinazione. Tali raccomandazioni saranno divulgate pubblicamente per informare cittadini e professionisti della sanità.

 

Gli altri vaccini in via di sviluppo

 

Quello di Valenva e Pfizer è attualmente il vaccino in più avanzata fase di sperimentazione clinica. Non è tuttavia non è l’unico in via di sviluppo.

Il colosso americano Moderna sta lavorando a un vaccino basato sulla tecnologia a mRNA, già utilizzata per il Covid-19, mentre MassBiologics, unico produttore di vaccini senza scopo di lucro negli Stati Uniti, ha messo a punto un anticorpo monoclonale umano (chiamato “Lyme PrEP”) da utilizzare come profilassi pre-esposizione per la malattia di Lyme.

Secondo gli sviluppatori “fornisce un’immunità immediata, uccidendo i batteri nell’intestino della zecca”. Prevede una singola iniezione all’anno e dovrebbe garantire una protezione di 6-9 mesi. La sua sperimentazione è già iniziata in Nebraska e l’intendimento di MassBiologics è di procedere speditamente con le ulteriori “prove sul campo” per rendere disponibile l’iniezione immunizzante entro il 2025.

 

 

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fonte immagini: pexels.com