Zecche sempre meno rare

Zecche in apicoltura: un rischio “pungente”
19 aprile 2021
Faggi complici della malattia di Lyme
03 maggio 2021
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha pubblicato la revisione delle mappe sulla distribuzione delle principali specie di zecca nel territorio dell’Unione e degli stati vicini, aggiornate a marzo 2021.

Il confronto con la precedente rilevazione, datata settembre/ottobre 2020, evidenzia:

- la continua espansione dell’Ixodes ricinus, la comune zecca dei boschi (2.662 nuove segnalazioni), principale vettore del virus dell’encefalite (o Tick-borne encephalitis - TBE) e del battere che causa la malattia di Lyme (o borreliosi di Lyme);

- il significativo aumento delle rilevazioni riferite alla Hyalomma marginatum, la zecca dalle zampe striate (241 nuove segnalazioni), primario veicolo di trasmissione della febbre emorragica Crimea – Congo;

- un rallentamento nella diffusione del Rhipicephalus sanguineus, la cosiddetta zecca del cane (151 nuove segnalazioni, contro le 477 del precedente periodo), responsabile della diffusione di vari agenti patogeni (rickettsie, protozoi, virus) agli animali e all’uomo.

Cosa segnala il monitoraggio

I dati confermano che l’Ixodesricinus è la zecca più diffusa nell’area geografica che si estende dal Portogallo alla Russia e dal Nord Africa alla Scandinavia e sottolineano la sua capacità di sopravvivere in condizioni ambientali molto diverse.

Indicano inoltre come possibile fattore di rischio l’espansione della zecca Hyalomma marginatum e ipotizzano che le nuove infestazioni, rilevate in Svezia e Francia siano dovute:

- agli uccelli migratori, che garantirebbero il trasporto passivo delle Hyalomma sia attraverso i continenti, sia a distanze più brevi,

- al commercio di bestiame (un singolo capo può ospitare fino a 100 zecche Hyalomma) e ai rari, se non assenti controlli sulle zecche del bestiame importato.

Un pericolo difficile da allontanare

A corredo delle rilevazioni le autorità europee ricordano che le zecche si sono adattate a diverse condizioni di temperatura e umidità e ad una grande varietà di habitat, aumentando le probabilità di incontro con l’uomo e gli animali domestici. Invitano quindi ad adottare tutti i necessari accorgimenti per evitare i morsi di zecca e il rischio di malattie.

Per approfondire:

clicca qui