
La diagnosi della malattia di Lyme si basa essenzialmente su due elementi chiave: la comparsa della tipica eruzione cutanea, nota come eritema migrante e i test sierologici. Tuttavia, non tutti i pazienti sviluppano il segno caratteristico della malattia e gli esami del sangue richiedono settimane prima di rilevare gli anticorpi specifici dell’infezione.
Un recente studio, pubblicato il 5 settembre 2025, apre nuove prospettive diagnostiche, dimostrando la capacità della termografia a infrarossi di rilevare l’infiammazione cutanea, invisibile a occhio nudo, corrispondente all’eritema migrante.
Come funziona la termografia
La termografia è una tecnica non invasiva che registra la radiazione infrarossa emessa dal corpo e permette di identificare variazioni di temperatura della pelle, spesso legate a processi infiammatori.
Nei pazienti inclusi nello studio ha evidenziato un caratteristico “anello caldo” nel sito del morso di zecca, simile al classico eritema migrante, registrando un incremento termico compreso tra 0,6 e 3,8 °C rispetto alle zone circostanti.
L’“anello” termico:
Un metodo semplice
La procedura è stata eseguita seguendo un protocollo standard:
In preparazione dell’esame i pazienti si sono astenuti da fisioterapia, massaggi, farmaci vasoattivi e preparati topici per almeno 24 ore e dal fumo o dal mangiare per 40-60 minuti.
Facilmente riproducibile
L’esame non ha richiesto infrastrutture complesse, permettendo di essere effettuato in ambulatorio con tempi e costi contenuti.
Un vantaggio cruciale dell’indagine è il suo utilizzo nelle fasi precoci della malattia di Lyme, quando i test sierologici sono scarsamente attendibili.
Le conclusioni degli esperti
I ricercatori sottolineano come la termografia a infrarossi possa diventare un valido strumento diagnostico complementare per la borreliosi di Lyme, soprattutto nei casi senza manifestazioni cutanee visibili.
Individuare il cosiddetto eritema nascosto significa poter iniziare la terapia in anticipo, riducendo il rischio di complicazioni e disturbi a lungo termine.
In sintesi: la termografia a infrarossi si candida come alleata preziosa nel riconoscimento precoce della malattia di Lyme, offrendo una nuova possibilità di diagnosi clinica in assenza dell’eritema migrante.
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