Neuroborreliosi di Lyme: aggiornate le linee guida tedesche

Nuove raccomandazioni su diagnosi, test di laboratorio, terapia e uso degli antibiotici nei bambini.

L’Associazione tedesca delle Società Medico-Scientifiche (AWMF) ha pubblicato l’aggiornamento delle linee guida per la diagnosi e il trattamento della neuroborreliosi, una seria complicanza della malattia di Lyme che coinvolge il sistema nervoso centrale.

Per gli estensori del documento le manifestazioni neurologiche si verificano nel 3-15% dei casi di infezione e possono colpire adulti e bambini con quadri clinici di varia gravità.

Le nuove linee sono state approvate da 23 Società Scientifiche Mediche tedesche, svizzere e austriache e con il consenso di due associazioni di malati operanti in Germania.

Gli effetti della neuroborreliosi negli adulti

Le nuove linee guida tedesche confermano la variabilità delle manifestazioni con cui la neuroborreliosi può esprimersi.

Negli adulti, in particolare, ricordano che il coinvolgimento del sistema nervoso può causare:

MANIFESTAZIONE  SINTOMI  
RADICOLITEdolore (bruciante, penetrante, lancinante o lacerante) che peggiora di notte e può cambiare localizzazione; paresi.
MENINGORADICOLONEURITEdeficit dei nervi cranici, con frequente interessamento del nervo facciale (80% dei casi).
MIELITEandatura instabile per mancanza di coordinazione e rigidità muscolare; disfunzione vescicale; paresi alle gambe o a tutti gli arti; coinvolgimento dei nervi cranici.
ENCEFALITEconfusione; alterazione del carattere; grave stanchezza e sonnolenza; perdita di memoria e di concentrazione; allucinazioni; convulsioni.
MENINGITErigidità del collo; mal di testa intenso; nausea; sensibilità alla luce.

Le manifestazioni neurologiche nei bambini

In età pediatrica le linee guida segnalano la paresi del nervo facciale come la manifestazione più comune della neuroborreliosi di Lyme, spesso associata all’interessamento dei muscoli oculari.

Indicano invece come eventi più rari:

  • paresi alle gambe o a tutti gli arti
  • emiparesi acuta a un lato del corpo (un braccio e una gamba)
  • convulsioni
  • deficit cognitivi e disturbi dell’umore.

Le indicazioni terapeutiche

Nel trattamento della neuroborreliosi le linee guida sottolineano l’importanza di una terapia antibiotica tempestiva e adeguata alle manifestazioni cliniche, indicando la doxiciclina e l’amoxicillina come farmaci di prima linea. Raccomandano inoltre il ricorso alla terapia endovenosa per le forme più gravi, segnalando che la scelta dell’antibiotico deve considerare le caratteristiche individuali del paziente (allergie, tollerabilità, gravidanza) e i sintomi specifici della malattia.

Le stesse linee guida forniscono anche nuove indicazioni terapeutiche:

  1. durata della cura antibiotica: sulla base di evidenze cliniche segnalano che due settimane di doxiciclina sono efficaci quanto sei settimane nel trattamento della neuroborreliosi precoce
  2. terapia nei bambini: rimuovono le restrizioni sull’uso della doxiciclina sotto gli 8 anni di età, pur riconoscendo l’utilità di ulteriori studi osservazionali prospettici
  3. nei casi di paralisi del nervo facciale: sconsigliano l’uso di corticosteroidi in combinazione con antibiotici quando la neuroborreliosi è probabile o confermata
  4. per la Sindrome post-trattamento (PTLDS): evidenziano che la terapia antibiotica non migliora sintomi persistenti come affaticamento, dolori, difficoltà cognitive, depressione.

Le linee guida scoraggiano l’uso di una crema antibiotica a scopo di profilassi dopo il morso di zecca. Mentre studi sugli animali con crema di azitromicina hanno mostrato buoni risultati protettivi, uno studio sull’uomo (controllato con placebo) non ha dimostrano alcun effetto. Da qui la mancata raccomandazione di un trattamento antibiotico locale.

Le raccomandazioni chiave sulla diagnosi

Le linee guida tedesche confermano che un’attenta valutazione clinica dei sintomi neurologici è indispensabile per riconoscere la neuroborreliosi, anche in assenza di una chiara storia di puntura di zecca.

Ribadiscono inoltre che:

  • la diagnosi si basa sulla combinazione di sintomi neurologici e presenza di anticorpi specifici nel liquido cerebrospinale
  • i test diagnostici vanno prescritti solo in presenza di un fondato sospetto clinico
  • i medici curanti devono utilizzare esami specifici validati, garantendo che i laboratori incaricati dell’esecuzione dei test seguano standard riconosciuti di affidabilità diagnostica (MIQ, RiliBäk), abbiano le certificazioni previste dalle normative vigenti e partecipino regolarmente a programmi di verifica esterna di qualità
  • la valutazione del successo terapeutico deve attenersi ai sintomi clinici e non a test di laboratorio isolati.

Il valore delle indicazioni

Le linee guida contengo raccomandazioni basate sulle più recenti conoscenze scientifiche e si propongono di aiutare i medici a prendere decisioni informate nella cura dei pazienti con neuroborreliosi di Lyme.

Non sono vincolanti e riconoscono come determinante il giudizio medico esercitato durante la visita e il trattamento dei singoli pazienti.

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