
Le ricerche, effettuate nelle città di Osijek, Vukovar e Vinkovci, mostrano che la specie più comune è l’Ixodes ricinus (zecca dei boschi), principale vettore della malattia di Lyme e dell’encefalite da zecche (TBE).
Alta densità di zecche nel verde delle città
I ricercatori hanno raccolto oltre 700 zecche in habitat cittadini, rilevando una concentrazione più alta nei punti di contatto tra parchi urbani e aree naturali o rurali.
La zecca dei boschi è risultata la più diffusa a Osijek (oltre il 90% degli esemplari trovati) e a Vinkovci (circa il 70%), mentre a Vukovar si è rivelata prevalente la zecca del cane (Rhipicephalus sanguineus). Entrambe le specie sono serbatoi e vettori di vari agenti patogeni.
Le zone ai margini cittadini hanno inoltre evidenziato una densità maggiore di zecche, spiegata con:
– la proliferazione di fauna selvatica, ospite comune di zecche
– la facilità di contatto tra fauna selvatica, persone e animali domestici.
Conferme da altre città europee
Lo studio croato conferma risultati simili a quelli ottenuti in diverse città europee, tra cui Stoccolma, Berlino, Hannover, Budapest, Varsavia, Bristol e Southampton.
Anche in queste località sono state trovate zecche in parchi e aree ricreative urbane insieme alla presenza di animali selvatici, favorita da disponibilità di cibo, temperature più miti e assenza di predatori.
Impatto sulla salute pubblica
Per i ricercatori, la diffusione di zecche nei parchi urbani:
– aumenta il rischio di trasmissione di virus, batteri e parassiti responsabili di malattie serie e in alcuni casi anche gravi
– può avere conseguenze epidemiologiche rilevanti nelle città, con la nascita di focolai d’infezione.
Prevenzione e consapevolezza
I risultati dello studio sottolineano che non solo le zone boschive, ma anche le aree verdi urbane espongono al rischio di morsi di zecca. Frequentare i parchi cittadini, passeggiare con il cane, svolgere attività ricreative all’aperto può quindi esporre a punture infettanti e potenzialmente pericolose.
Gli autori segnalano infine che l’abbondante diffusione negli habitat urbani della zecca dei boschi (Ixodes ricinus), principale vettore della malattia di Lyme e del virus TBE, “può rappresentare un rischio significativo per la salute umana” e causare un aumento dei casi di infezione.
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