Segnalazioni recenti descrivono tuttavia forme gravi di TBE infantile, con sequele neurologiche (problemi di movimento), cognitive (difficoltà di concentrazione, disturbi della memoria e/o dell’apprendimento) e neuropsicologiche (irritabilità, alterazioni dell’umore e del carattere) che perdurano nel tempo e influenzano la vita quotidiana e il rendimento scolastico.
Lo rileva uno studio francese pubblicato sul numero di marzo della rivista Infectious Diseases Now. Riporta nuovi dati sulla malattia in età pediatrica e sottolinea come i bambini, al pari degli adulti, potrebbero possano sviluppare effetti a lungo termine e in alcuni casi non riprendersi completamente dopo l’infezione.
Lo studio riporta un numero crescente di casi nella fascia di età prescolare e richiama l’attenzione sull’importanza della diagnosi e della prevenzione.
Il rischio stagionale
I ricercatori francesi evidenziano un tipico andamento stagionale della TBE infantile con:
- il 95% dei casi diagnosticati da aprile a novembre
- un picco durante i mesi estivi (giugno, luglio e agosto)
- un possibile secondo picco a inizio autunno (settembre e ottobre).
Fanno eccezione i paesi ad alta endemia dove l’encefalite da zecche è segnalata praticamente tutto l'anno (da febbraio a dicembre).
Come si presenta
Molte infezioni da TBE-virus restano asintomatiche o hanno una presentazione non specifica con la febbre come unica manifestazione principale.
Un’alta percentuale dei casi sintomatici (58-100% dei casi) sviluppa due fasi di malattia, intervallate tra loro da un breve periodo senza sintomi.
La fase iniziale
Nella maggioranza dei bambini l’encefalite da zecche si presenta con febbre moderata (intorno ai 38,5 °C) e mal di testa (cefalea).
Altri sintomi della fase iniziale comprendono:
-malessere generale
-affaticamento (astenia)
-dolore ai muscoli (mialgia)
-dolore addominale
-diarrea
-nausea e vomito.
La fase iniziale è solitamente di breve durata (da 1 a 14 giorni).
L’evoluzione successiva
Dopo un intervallo di relativo benessere (della durata di circa una settimana) il 5-30% dei bambini sviluppa il secondo stadio di malattia.
Ricompare la febbre, con astenia e mal di testa associati a rigidità nucale, nausea e vomito.
Possono mostrarsi inoltre:
- tremori (lingua, viso, arti superiori)
- sonnolenza, apatia, confusione mentale
- paralisi facciale e paresi degli arti
- vertigini
- alterazioni del comportamento
- disturbi del linguaggio.
Fino al 22% dei bambini colpiti da TBE grave è ricoverato in terapia intensiva.
Diagnosi, cura e prevenzione
Lo studio sottolinea che la diagnosi di TBE si basa su criteri clinici ed esami specifici.
Evidenza inoltre la mancanza di farmaci contro l’encefalite da zecche, il cui trattamento è solo sintomatico.
Ricorda che è possibile prevenire la TBE con la vaccinazione, altamente efficace e raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nelle aree endemiche, a partire da 1 anno di età.
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