In Svezia primi test sul vaccino anti-Lyme

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Entro il 2026 potremmo avere un vaccino contro la malattia di Lyme collaudato in Europa. La previsione arriva dalla Svezia e scaturisce dai primi risultati della sperimentazione clinica condotta su 15 mila persone.

L’indagine è coordinata dalla Blekinge University of Technology e stando alle dichiarazioni rese dal capo progetto, Johan Sanmartin Berglund, i test sono iniziati un anno fa e mostrano esiti promettenti.

 

Cosa sappiamo

 

Dalle scarne notizie divulgate dall’università svedese a fine maggio si apprende che:

- la sperimentazione coinvolge la regione di Blekinge, nella Svezia meridionale, nota per l’alto numero di casi di malattia di Lyme

- i partecipanti hanno già ricevuto due dosi di vaccino e stanno per ricevere la terza dose

- fino ad ora non hanno riportato effetti collaterali significativi o disagi associati all'immunizzazione

- i risultati preliminari sono incoraggianti.

 

L’approccio “europeo”

 

“Sviluppare un farmaco mirato alla prevenzione della malattia di Lyme – sottolinea il team svedese – è molto complicato, perché i batteri responsabili della malattia esistono in diverse varianti”, che hanno tuttavia “una diffusione differenziata nelle diverse aree del mondo”.

In via preliminare i ricercatori hanno quindi mappato “i ceppi batterici riscontrati in Europa” al fine di ottenere un vaccino specifico per la popolazione europea.

L’obiettivo finale del gruppo svedese è tuttavia “un farmaco efficace in ogni parte del mondo”.

 

Un’opzione importante

 

C’è molta attenzione sullo studio condotto in Svezia poiché il nuovo vaccino potrebbe avere un ruolo considerevole nella lotta alla malattia, rappresentando un’opzione importante soprattutto per le persone più esposte alle punture di zecca.

La malattia di Lyme infatti non porta a sviluppare immunità e può essere contratta più volte nel corso della vita, un’eventualità tutt’altro che rara nelle zone altamente endemiche.

 

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