Tbe: minimo rischio da sangue e organi
28 ottobre 2024Le prospettive dei vaccini anti-zecca
11 novembre 2024A finanziare lo studio con 20,7 milioni di dollari sono i National Institutes of Health (NIH), l’agenzia del governo americano più avanzata nella ricerca biomedica.
L’enigma di Lyme
In un’alta percentuale di casi la malattia di Lyme si risolve con un ciclo di antibiotici di due o tre settimane. Alcuni pazienti tuttavia continuano a manifestare sintomi di lunga durata, tra cui:
- affaticamento
- dolore muscolare
- difficoltà cognitive.
Il relativo quadro clinico è noto come Sindrome della malattia di Lyme post-trattamento o PTLDS - Post Treatment Lyme Disease Syndrome.
La PTLDS non ha una definizione univoca, né un trattamento specifico e non esiste un test diagnostico per riconoscerla. Non c'è accordo sulle cause che la determinano, sulla frequenza con cui si verifica e sulle stime relative al numero di casi. Questo perché ci sono diverse affezioni responsabili di analoghi sintomi persistenti, tra cui la fibromialgia, la sindrome da stanchezza cronica e il long-COVID.
L’ipotesi
Il team di ricerca guidato dalla Tufts University ipotizza che la Sindrome della malattia di Lyme post-trattamento sia da attribuire a più eventi combinati tra loro, come:
- la genetica del paziente
- la virulenza dei batteri infettanti
- infezioni precedenti con altri organismi patogeni.
Questo mix di fattori potrebbe alterare il funzionamento del sistema immunitario ed essere quindi all’origine della mancata guarigione.
Un’indagine su ampia scala
La nuova ricerca affidata alla Tufts University si propone di andare oltre le ipotesi e di far avanzare le conoscenze sulle cause dei sintomi persistenti mediante un’indagine su vasta scala che prevede l’arruolamento di 1.000 persone, con malattia di Lyme acuta, per un periodo di cinque anni.
I pazienti saranno individuati presso centri sanitari e studi medici suburbani e rurali situati in aree endemiche per la malattia di Lyme. Ogni paziente sarà seguito per un anno dal momento della diagnosi, con monitoraggio delle manifestazioni cliniche, raccolta di campioni biologici, registrazione degli effetti dei trattamenti.
I dati raccolti – hanno spiegato i responsabili dell’indagine - saranno analizzati ed elaborati da un’équipe multidisciplinare integrando epidemiologia, immunologia e microbiologia dell’infezione con l’obiettivo di acquisire nuove conoscenze sulla borreliosi di Lyme, trovare alcune risposte sul motivo per cui alcuni pazienti tornano in buona salute e altri sviluppano sintomi prolungati e alla fine fornire indicazioni sulle cure.
Per approfondire clicca qui
Fonte immagine: https://restorativehealthsolutions.com/