La scoperta è di un gruppo di ricercatori dell’Università di Vienna impegnati a studiare i meccanismi di alimentazione delle zecche e le conseguenze nella trasmissione di batteri, virus e altri agenti infettivi.
Gli studi sulla saliva
I ricercatori hanno condotto le indagini su campioni di:
- pelle di volontari
- modelli di pelle umana
imitando il morso della comune zecca dei boschi (Ixodes ricinus).
In entrambi i casi hanno verificato che la saliva delle zecche interrompe la funzione protettiva delle cellule immunitarie ospitate dalla pelle, favorendo la trasmissione dei microrganismi patogeni.
Cosa rivela la scoperta
Il morso di zecca altera il sistema difensivo cutaneo, impedendogli di svolgere l’effetto di barriera protettiva.
Studiando in particolare la Borrelia burgdorferi, il battere responsabile della Malattia di Lyme, il team di ricerca viennese ha dimostrato che la sua incubazione con estratti di saliva delle zecche impedisce l'accumulo di cellule immunitarie nel sito del morso.
In questo modo i batteri introdotti dalle zecche insieme alla saliva possono moltiplicarsi più facilmente e portare alla malattia.
Le altre indicazioni
Nello studio pubblicato sul The Journal of Clinical Investigation gli scienziati viennesi hanno inoltre sottolineato che:
- un’alta percentuale di zecche europee è infettata da agenti patogeni
- la malattia di Lyme e l'encefalite da zecche (Tbe) sono le più comuni malattie trasmesse dalle zecche
- basta una temperatura di sette gradi perché le zecche si attivino nella ricerca di un ospite sul quale alimentarsi
- a causa dei cambiamenti climatici le zecche rappresentano un’insidia quasi tutto l’anno, anche ad alta quota.
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