Le aree più a rischio
Complessivamente nei campi di calcio tedeschi sono state raccolte 807 zecche.
La maggior parte è stata trovata nelle pertinenze dei terreni di gioco, anche se sfalciate e libere da foglie.
Molto più contenuto invece il numero di zecche individuate sui tappeti erbosi destinati a partite e allenamenti, probabilmente per la loro precisa e costante manutenzione.
Il primato della zecca dei boschi
Com’era prevedibile gran parte delle zecche trovate appartiene al genere Ixodes ricinus, la comune zecca dei boschi, principale vettore della malattia di Lyme e della Tbe.
Inaspettata invece la scoperta di alcuni esemplari di Dermacentor reticulatus, una specie di zecca che morde raramente gli esseri umani ma può causare gravi malattie nei cani.
La capacità di adattamento
L’indagine tedesca si è svolta in primavera, dopo un inverno insolitamente lungo continuato fino ad aprile.
L’abbondanza delle zecche trovate è un chiaro segnale di come si sono adattate a sopravvivere anche nei contesti periurbani e in condizioni climatiche sfavorevoli.
Le raccomandazioni
Poiché gli impianti calcistici sono utilizzati da molte persone, i risultati dello studio indicano la necessità di sensibilizzare i giocatori, il personale delle società sportive e gli spettatori:
- sul rischio di subire un morso di zecca durante una partita o un allenamento,
- sull’importanza di adottare misure precauzionali, come l’uso di repellenti e il controllo accurato del corpo e degli indumenti subito dopo il rientro a casa.
I ricercatori sottolineano che tali misure di prevenzione sono “altamente efficaci contro la borreliosi di Lyme”.
Suggeriscono inoltre di ricorrere alla vaccinazione anti-TBE nei territori dove è segnalata la presenza dell’encefalite da zecche (TBE).
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