2020: Malattia di Lyme in secondo piano?

Ok a passeggiate, ma con qualche attenzione!
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Vaccino Covid e malattia di Lyme
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Secondo uno studio di Nomisma (società di consulenza strategica e aziendale) la pandemia provocata dal Covid-19 ha fatto saltare in Italia oltre 11 milioni di controlli e accertamenti clinici non urgenti. Anche la malattia di Lyme rientra nel conto?

Il giornalista Augusto Cesare Romanelli lo ha chiesto al dott. Maurizio Ruscio nell’ambito del dossier sulla prevenzione delle arbovirosi (malattie virali trasmesse da zecche, zanzare e flebotomi con il morso o la puntura), pubblicato da La Settimana Veterinaria del 3 marzo 2021.

Stando ai dati il Friuli Venezia Giulia è in linea con il quadro nazionale: la pandemia ha fatto registrare una contrazione della domanda di prestazioni e servizi da parte dei cittadini, preoccupati di esporsi a un possibile contagio.

La situazione nell’area giuliano-isontina

Nel 2020 il Laboratorio unico di Trieste, Gorizia e Monfalcone (al quale afferiscono anche i prelievi dell’ospedale infantile Burlo-Garofolo) ha effettuato oltre 32mila esami per la siero-diagnosi della malattia di Lyme, il 9% in meno rispetto all’anno precedente.

Un dato in controtendenza rispetto al numero dei morsi di zecca, segnalati già a marzo 2020, soprattutto da residenti nel Carso triestino. Nello stesso periodo inoltre una significativa presenza di zecche è stata individuata anche negli animali da compagnia (soprattutto cani, ma anche molti gatti) che vivono in città.

La possibile spiegazione

È probabile che il lungo lockdown della scorsa primavera e le misure di distanziamento sociale abbiano spinto più persone del solito a passeggiare all’aperto o a svolgere attività a contatto con il verde (curare le piante del giardino o falciare l’erba), complici anche le condizioni meteo favorevoli.

È altrettanto verosimile che la pressione psicologica esercitata dal coronavirus abbia indotto ad allentare, da un lato, le normali misure di protezione e prevenzione e, dall’altro, a non effettuare accertamenti diagnostici per paura di recarsi in ospedale.

La malattia di Lyme tra conferme e novità

Nel 2020 l’eritema migrante si è confermata la manifestazione tipica della malattia di Lyme nelle province di Trieste e Gorizia, presente nel 58% dei casi.

La novità è la recrudescenza di casi a fine anno. Se da un lato il fenomeno indica che l’attività delle zecche si è protratta ben oltre il normale ciclo stagionale (dalla primavera all’autunno), dall’altro conferma la propensione alle attività all’aria aperta e a contatto con la natura sottovalutando il rischio di incorrere nel morso di una zecca.

Per approfondire:

La Settimana Veterinaria