Vaccino Covid e malattia di Lyme

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Le evidenze scientifiche di cui disponiamo non documentano controindicazioni particolari alla vaccinazione anti-Covid per i pazienti affetti dalla malattia di Lyme.

Sappiamo invece che il nuovo coronavirus è in grado di peggiorare i disturbi di persone immunodepresse con affezioni neurologiche e muscolari e che in un’alta percentuale di casi (10% secondo le stime più prudenti; 75% secondo uno studio cinese) lascia conseguenze che continuano a permanere anche per mesi (grande stanchezza, dolori diffusi talora intensi, debolezza, disturbi del sonno e dell’umore).

Poiché questi effetti del Covid-19 sono sovrapponibili ai sintomi della malattia di Lyme a decorso protratto (PTLDS) c’è il rischio che il nuovo coronavirus possa aggravare il quadro clinico dei pazienti interessati, per i quali la vaccinazione anti-Covid costituisce, al momento, una scelta oltremodo auspicabile.

È questa, in sintesi, l’opinione espressa dal dott. Maurizio Ruscio all’Associazione Lyme Italia e coinfezioni (nata per diffondere la conoscenza della Malattia di Lyme) che gli ha chiesto un parere sulla vaccinazione per quanti sono affetti dall’infezione borreliosica.

Uno sguardo ai dati

Al mondo risultano vaccinati fino ad oggi oltre 10 milioni di persone, che hanno manifestato effetti collaterali minimi. L’unico evento avverso grave è stata la “classica” reazione allergica, spesso verificatasi in persone con intolleranze documentate a farmaci. Proprio per gestire questa eventualità molto rara è stato previsto un tempo di osservazione post vaccino di 15-30 minuti.

A questi dati fanno riscontro quelli della pandemia: oltre 2 milioni e 600 mila di morti e 118 milioni di casi confermati. E non è noto con quali conseguenze e per quanto tempo.

Relativamente agli effetti a lungo termine vale lo stesso discorso di tutti gli altri farmaci: solo il tempo potrà dare informazioni adeguate. A questo fine l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha istituito una farmacovigilanza sui vaccini in uso, pubblicando report periodici su tutte le segnalazioni registrare durante lo svolgimento dei calendari vaccinali. Ad oggi il tasso degli eventi gravi è di 44 segnalazioni ogni 100mila dosi somministrate, pari a 0,04%. Per questi casi sono in corso approfondimenti finalizzati a stabilire se c’è un nesso causale con la vaccinazione.

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