Bio integratori e malattia di Lyme

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Diversi preparati a base di erbe sono “comunemente prescritti nel trattamento dei sintomi persistenti attribuiti alla malattia di Lyme”. L’assenza di dati sull’uso di tali composti vegetali “rende tuttavia difficile valutarne l’efficacia e la sicurezza”.

Ad affermarlo è una ricerca dell’Università del Maryland pubblicata lo scorso 22 marzo sul Journal of Integrative Medicine che ha analizzato 18 integratori naturali e ne ha valutato l’attività antimicrobica, il rapporto beneficio-rischio e l’interazione con altri farmaci.

 

I composti esaminati
 

Il gruppo di ricerca ha eseguito un’accurata analisi su 18 integratori a base di

- andrographis (Andrographis paniculate),

- astragalo (Astragalus propinquus),

- berberina,

- artiglio di gatto (Uncaria tomentosa),

- cordyceps (Cordyceps sinensis),

- cryptolepis (Cryptolepis sanguinolenta),

- zucchetto cinese (Scutellaria baicalensis),

- aglio (Allium sativum),

- nodo giapponese (Polygonum cuspidatum),

- funghi reishi (Ganoderma lucidum),

- salsapariglia (Smilax medica),

- ginseng siberiano (Eleutherococcus senticosus),

- assenzio dolce (Artemisia annua),

- radice di tè (Dipsacus fullonum),

- melissa (Melissa officinalis),

- olio di origano (Origanum vulgare),

- menta piperita (Mentha x piperita)

- timo (Thymus vulgaris).

La ricerca ha inoltre compreso alcuni protocolli sull’utilizzo dei preparati naturali, tra cui il protocollo del Dr. Rawls e il protocollo Buhner.

 

Gli effetti terapeutici

 

Nelle prove di laboratorio (test in vitro) 7 delle 18 erbe esaminate hanno evidenziato attività contro la Borrelia burgdorferi, il battere responsabile della malattia di Lyme.

Sono:

- artiglio di gatto,

- cryptolepis,

- zucchetto cinese,

- poligono giapponese,

- assenzio dolce,

- timo,

- olio di origano.

Ad eccezione dell'olio di origano, tutti e 7 i composti hanno dimostrato anche proprietà antinfiammatorie.

 

Gli effetti collaterali

 

I ricercatori hanno sottolineato la mancanza di dati su dosi e formulazioni degli integratori vegetali usati nel trattamento della malattia di Lyme e l’assenza di studi clinici sui pazienti.

Hanno quindi segnalato che “i medici dovrebbero essere cauti [nelle prescrizioni] poiché molti dei composti hanno interazioni farmacologiche ed effetti additivi che potrebbero portare a:

- aumento del rischio di sanguinamento

- ipotensione

- ipoglicemia

di cui non è nota la portata.

 

Le indicazioni

 

Lo studio americano rileva che molte delle erbe usate in modo alternativo o integrativo hanno proprietà antinfiammatorie e possono contribuire alla percezione di un “miglioramento sintomatico da parte dei pazienti”.

Evidenzia che alcune erbe hanno dimostrato “un'attività anti-borrelia limitata in vitro [nei test di laboratorio], ma mancano dati in vivo [sui pazienti] e dati riferiti a studi clinici [misurazione degli effetti curativi e delle reazioni avverse negli utilizzatori]”.

Indica la necessità di ulteriori ricerche sull'efficacia, la sicurezza e l'uso appropriato di preparati a base di erbe per quanti sono colpiti dalla malattia di Lyme e soffrono di sintomi persistenti.

 

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