Cosa rivelano i dati
Il report indica 72 casiaccertati di Tbe neuro-invasiva, caratterizzati cioè da un severo coinvolgimento del sistema nervoso centrale (meningite e/o encefalite) e segnala per la prima volta 2 decessi.
Il dato si riferisce al 20-30% dei casi reali di malattia, poiché esclude le infezioni:
- a guarigione spontanea (circa il 30%)
- con decorso moderato (febbre e sintomi simil-influenzali).
Un trend critico
Il confronto tra il 2022 e il triennio precedente (2019-2021) mostra questo andamento dell’encefalite da zecca nel nostro Paese:
2019: 24 casi di Tbe neuro-invasiva e nessun decesso
2020: 21 casi di Tbe neuro-invasiva e nessun decesso
2021: 18 casi di Tbe neuro-invasiva e nessun decesso
2022: 72 casi di Tbe neuro-invasiva e 2 decessi.
Mentre dal 2019 al 2021 l’infezione è una lenta ma progressiva diminuzione, nel 2022 compie un netto balzo in avanti e in un solo anno totalizza il 13% in più di tutti i casi accertati nel triennio precedente (63 casi).
La malattia inoltre si rivela potenzialmente grave e ad esito mortale.
L’importanza della prevenzione
I dati spiegano l’appello alla vaccinazione diffuso dalle autorità sanitarie delle regioni più colpite.
Incoraggiano inoltre comportamenti di prudenza e di prevenzione personale durante passeggiate ed escursioni in aree boschive e naturali e, più in generale, quando si fanno attività all’aperto.
Come noto per la Tbe non esiste ancora una terapia specifica, ma sono possibili solo trattamenti di supporto.
Per approfondire clicca qui
fonte immagine https://www.epicentro.iss.it/