È la stessa attrice a raccontare in una intervista di qualche giorno fa l’esordio subdolo della malattia, le difficoltà incontrate nella diagnosi, i ricoveri in ospedale e i lenti segnali di ripresa.
Due mesi fa i primi sintomi
La storia della Montebello inizia a dicembre.
Mentre è in ospedale, a Ortona, per accertamenti di routine, un’infermiera nota che ha un occhio «appesantito» e la invita a farsi visitare in pronto soccorso.
L’attrice pensa sia la conseguenza di un colpo d’aria, ma segue il consiglio. Le viene prescritto un farmaco e l’indomani ha tutto il viso gonfio.
Si rivolge al reparto di emergenza di Pescara e viene ricoverata in otorinolaringoiatria.
La prima diagnosi
Il responso dei medici è «Paresi di Bell», ma le cure non hanno effetto.
La paralisi le altera il viso: la distorsione della bocca «arriva fino all’orecchio», ha difficoltà a parlare e l’occhio destro non si chiude.
«Stavo sempre peggio – racconta l’attrice - e nessuno capiva cosa avessi realmente».
La scoperta della malattia
A intuire la possibile causa dei disturbi è un giovane medico. Le chiede se ha subìto qualche puntura di insetto e la Montebello ricorda di essere stata «pizzicata» da una zecca ad agosto.
L’informazione permette finalmente di arrivare alla diagnosi di borreliosi di Lyme. Segue il trasferimento al reparto malattie tropicali e l’inizio di un impegnativo ciclo di cure.
I progressi a piccoli passi
Dopo un mese di terapia arrivano i primi miglioramenti.
«Ora riesco a parlare – dichiara l’attrice - ma ho difficoltà con la pronuncia delle parole, la mia voce non è la stessa di prima, mi guardo allo specchio e non mi riconosco. Una fisioterapista e una logopedista bravissime mi stanno rimettendo in sesto. È un percorso che dovrebbe portare alla guarigione completa ma la strada è ancora tortuosa».
Un caso emblematico
La paralisi di Bell diagnosticata a Delia Montebello è un segno frequente della malattia di Lyme, quando colpisce il sistema nervoso (neuroborreliosi).
Nel caso dell’attrice il collegamento fra la sua presentazione e il morso di zecca ha permesso di orientare la diagnosi e di individuare il trattamento corretto.
All’attrice auguriamo una veloce ripresa e di poter realizzare il progetto annunciato nell’intervista: trasformare la sua storia in una pièce teatrale e festeggiare il ritorno sulle scene interpretando se stessa.