A sostenerlo è una ricerca inglese, pubblicata il 4 febbraio sulla rivista internazionale Zoonoses and Public Heath, che sintetizza i risultati di oltre 100 pubblicazioni sulla diffusione dell’Ixodes ricinus (la comune zecca dei boschi) nelle aree verdi di 24 paesi europei, Italia compresa.
Un’insidia da non sottovalutare
Lo studio segnala a livello europeo una presenza media di 6,9 esemplari di zecca ogni 100 metri quadri di verde cittadino e una prevalenza di zecche infette da Borrelia, agente della malattia di Lyme, pari al 17,3%.
Sottolinea quindi l’importanza di adottare misure individuali di prevenzione durante la frequentazione di parchi, prati, giardini botanici e aree ricreative urbane e suburbane per il potenziale rischio di subire un morso di zecca e di incorrere in una puntura infettante.
L’arrivo delle zecche in città
La ricerca evidenzia che da oltre 30 anni è nota la presenza di zecche negli spazi verdi urbani, un fenomeno oggi in aumento ed esteso a numerosi habitat:
- dai parchi cittadini,
- alle aree verdi di quartiere,
- ai luoghi all’aperto con strutture sportive e di gioco.
Le zecche arrivano nelle città trasportate dagli uccelli e dai vari animali selvatici, sempre più spesso attirati nei centri abitati dalla disponibilità di cibo e di luoghi dove rifugiarsi.
Le aree verdi a basso rischio
Lo studio indica come zone a basso rischio le aree verdi urbane situate in posizione centrale, circondate da costruzioni e prive di collegamenti con ambienti rurali e naturali.
“In questi luoghi – sottolinea la ricerca - è possibile che la mancanza di fauna selvatica (probabilmente a causa della scarsa connettività con territori rurali) e l’adozione di pratiche di gestione del verde come il taglio regolare dell'erba e l’asportazione del fogliame, abbiano un impatto negativo sulla sopravvivenza delle zecche”.
Per approfondire clicca qui