Lyme e paralisi facciale!

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L’apparizione in TV di Simona Ventura con “mezza faccia bloccata” ha acceso l’attenzione sulla paralisi del nervo facciale (paralisi di Bell). Può avere molteplici cause tra le quali c’è anche la neuroborreliosi di Lyme, trasmessa dal morso di una zecca infetta.

Essendo di origine batterica la paralisi facciale da neuroborreliosi non va trattata con cortisone e antivirali ma con antibiotici specifici e una pronta terapia rende più veloce e completo il recupero.

 

Lyme e paralisi facciale

 

Un recente studio dell’Università Carolina di Praga - pubblicato lo scorso marzo sulla rivista Ticks and Tick-borne diseases - indica che in corso di neuroborreliosi i nervi cranici sono comunemente colpiti, in particolare il nervo facciale.

I dati mostrano che su 147 pazienti con neuroborreliosi di Lyme (114 adulti e 33 bambini) in cura all’Ospedale universitario Bulovka di Praga, il coinvolgimento del nervo facciale si è verificato:

- nel 74,5% degli adulti

- nel 97% dei bambini.

Segnalano inoltre, in una minoranza di casi, la presentazione della paralisi facciale in forma bilaterale, con coinvolgimento di entrambi i lati del viso.

 

Gli effetti della terapia antibiotica

 

Lo studio dell’Università di Praga evidenzia che il 97% dei bambini ha avuto la risoluzione completa della paralisi entro 3 mesi dall’inizio della terapia antibiotica e il 78,8% entro le prime 3 settimane di trattamento.

In un unico caso la paresi del nervo facciale è rimasta persistente per 5 mesi.

Negli adulti il recupero si è rivelato più lento e la paresi si è risolta entro tre mesi nel 67,5%.

Un decorso favorevole e una rapida regressione sono stati osservati nei bambini e negli adulti con il coinvolgimento unilaterale del nervo facciale (paralisi di metà del viso).

 

Tbe e paralisi dei nervi cranici

 

I ricercatori di Praga hanno documentato il possibile coinvolgimento dei nervi cranici anche da parte dell’encefalite da zecche (Tbe), con interessamento:

- dei nervi motori oculari (III, IV, VI) nel 17,4% dei casi

- del nervo facciale nel 7,9% dei casi.

Le conseguenze paretiche della Tbe hanno comportato il ricovero in ospedale e nel 35% dei casi hanno determinato sequele persistenti per più di un anno.

 

La presentazione

 

Nella malattia di Lyme il coinvolgimento neurologico (neuroborreliosi):

- si sviluppa in circa il 15% delle persone colpite dalla malattia e non curate

- si manifesta di solito diverse settimane (o mesi) dopo la puntura di zecca.

Quando la malattia coinvolge il nervo facciale provoca:

- intorpidimento o debolezza di un lato del viso

- deviazione della bocca dal lato colpito

- difficoltà a chiudere l'occhio dello stesso lato, con eccessiva lacrimazione

- alterazione della mimica facciale, con difficoltà a sorridere o aggrottare la fronte e incapacità di fischiare.

 

Quando sospettare la neuroborreliosi

 

La neuroborreliosi va sospettata come causa della paralisi del nervo facciale quando non ha cause spiegabili e compare:

- dopo un morso di zecca

- in un’area endemica per la malattia di Lyme (nei territori dove la malattia è diffusa o segnalata si stima che oltre il 20% delle paralisi di Bell siano dovute alla malattia di Lyme).

Per confermare il sospetto diagnostico è necessario ricorrere ai test di laboratorio.

È utile ricordare inoltre che in corso di neuroborreliosi la paralisi del nervo facciale può essere bilaterale, essere preceduta dall’eritema migrante o presentarsi in associazione con segni di irritazione delle meningi, come mal di testa, dolore e rigidità cervicale.

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fonte immagine: Corriere.it