Malattia di Lyme e co-infezioni

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Perché alcune persone, colpite dalla malattia di Lyme, non guariscono dopo le cure?

La domanda non ha ancora una risposta certa, ma a partire dal 1990 si è ipotizzato che tra le cause di insuccesso delle terapie vi siano le co-infezioni, causate dalla simultanea trasmissione di più agenti infettivi con il morso di zecca.

L’impatto delle co-infezioni è ancora oggetto di studio, ma vi sono evidenze sulla loro capacità di complicare il decorso della malattia.

Cosa sono le co-infezioni?

In termini semplici le co-infezioni sono infezioni simultanee, causate da due o più agenti infettivi.

In corso di malattia di Lyme le co-infezioni descrivono il caso di pazienti che hanno subito la trasmissione della borrelia (agente causale della malattia di Lyme) e nello stesso tempo di un altro patogeno o di più patogeni (batteri, virus, protozoi).

Quanto sono diffuse le co-infezioni?

L’effettiva dimensione delle co-infezioni non è ancora conosciuta.

Un sondaggio condotto nel 2017 dall’associazione americana LymeDisease.org su 3.000 pazienti con malattia di Lyme persistente ha evidenziato l’esistenza di co-infezioni in oltre la metà degli intervistati.

Quali sono le principali co-infezioni?

Le co-infezioni più comuni nei pazienti con malattia di Lyme in Italia e in Europa sono causate da:

- Rickettsie

- Ehrlichia e Anaplasma

- Babesia

- Virus dell’Encefalite da zecche (TBE-virus).

La trasmissione di tali patogeni si associa caratteristicamente alla comparsa di febbre, senza altri sintomi a carico:

- delle vie respiratorie (mal di gola, tosse, raffreddore)

- delle vie urinarie (dolore e bruciore urinario)

- del sistema gastro-intestinale (mal di stomaco, dissenteria).

Quando sospettare una co-infezione?

Nelle aree endemiche la presentazione di manifestazioni atipiche della malattia di Lyme accompagnate da febbre isolata, deve indurre il sospetto di co-infezione e orientare i test di laboratorio e la terapia.

 

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