Le zone al momento a rischio sono quelle di Colico, Sueglio, Dervio e Valvarrone.
I casi accertati
L’Istituto zooprofilattico sperimentale di Sondrio ha diagnosticato i due casi di encefalite da zecche in un camoscio e in un cervo delle montagne lecchesi, deceduti a causa della malattia.
Sono state inoltre rilevate positività in alcune capreal rientro dai pascoli della zona.
Si tratta dei primi rinvenimenti di Tbe in provincia di Lecco e fanno seguito alla circolazione del Tbe-virus nella fauna selvatica della vicina provincia di Bergamo, accertata nell’estate 2023.
Come si trasmette
L’encefalite da zecche può colpire sia gli animali (selvatici e domestici), sia gli esseri umani.
La trasmissione avviene generalmente con il morso di una zecca infetta, ma è possibile anche con il consumo di latte e prodotti a base di latte (come i formaggi)non pastorizzati.
Le analisi condotte dall’Istituto Zooprofilattico sui latticini prodotti nella stagione di alpeggio, anche provenienti dalla montagna lecchese, non hanno tuttavia segnalato alcuna contaminazione.
I sintomi
La Tbe colpisce il sistema nervoso centrale e può causare sintomi neurologici prolungati. In una limitata percentuale di casi può provocare anche la morte.
Circa un terzo delle infezioni umane è asintomatico.
In un ulteriore 30% di casi si presenta con febbre modesta (attorno ai 38°C) e sintomi simil-influenzali (mal di testa, dolori ai muscoli e alle articolazioni, stanchezza), che si risolvono nell’arco di pochi giorni senza lasciare conseguenze.
C’è infine un ulteriore 30% di casi che, dopo un intervallo di benessere di 1-3 settimane, sviluppa una seconda fase di malattia, con:
- febbre elevata (oltre i 39°C)
- notevole malessere generale
- forte mal di testa
- confusione mentale
- fotofobia
- forti dolori e disturbi motori
- paralisi flaccida (paralisi muscolare simile alla poliomielite, causa la perdita della motilità di uno o tutti e quattro gli arti, accompagnata dalla riduzione del tono e volume dei muscoli che diventano “flaccidi”).
Nei bambini, generalmente la seconda fase è caratterizzata da una meningite, mentre gli adulti oltre i 40 anni d’età sono a maggior rischio di sviluppare un’encefalite, con mortalità più elevata e conseguenze a lungo termine, che richiedono una impegnativa riabilitazione (più frequente nelle persone di oltre 60 anni).
L’encefalite da zecche non è contagiosa e può essere prevenuta con la vaccinazione.
Negli animali
La Tbe si presenta con sintomi neurologici che compromettono movimenti, deambulazione, funzioni sensoriali e orientamento.
Tipicamente sono causati dalla febbre (iperpiressia) e accompagnati da prostrazione (abbattimento), anoressia e decubito prolungato.
Nella maggior parte degli animali i sintomi regrediscono nell'arco di 10 giorni.
I consigli
L’Azienda sanitaria della Brianza raccomanda a quanti abitano o lavorano in montagna ed agli escursionisti che la frequentano di:
- utilizzare repellenti contro le zecche
- indossare abiti con maniche e pantaloni lunghi
- controllare di non avere zecche addosso
In caso di presenza di zecche l’ATS consiglia di “contattare il proprio medico curante per rimuovere correttamente il parassita e consegnarlo al Dipartimento Veterinario, per le analisi e la ricerca dell'agente patogeno”. L’obiettivo è monitorare l’epidemiologia della Tbe nel territorio.
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