L’invito è stato ribadito dal Dipartimento di prevenzione dopo il caso mortale registrato a inizio anno.
Due morti in 6 mesi
Il decesso di gennaio 2023 segue di pochi mesi un altro caso mortale per Tbe, verificatosi in provincia di Trento nel luglio dello scorso anno.
I due episodi sono stati interpretati come segnale di “un sostanziale aumento delle zecche infette nel territorio provinciale”. Da qui l’invito dell’azienda sanitaria a effettuare la vaccinazione per tempo, senza attendere le prime passeggiate.
I casi di Tbe in Trentino
“Negli ultimi tre o quattro anni il Trentino ha avuto un trend di 30/40 casi di Tbe all'anno, nella quasi totalità senza evoluzioni mortali”.
Il rischio però è alto e l'Azienda sanitaria invita a prevenire la malattia effettuando la vaccinazione proprio in questi primi mesi.
Il ciclo vaccinale – ricorda l'Unità operativa di igiene e sanità pubblica – consiste in tre dosi da fare nel corso di 12 mesi. Le prime due dosi vanno distanziate di almeno un mese l'una dall'altra.La successiva di almeno sette mesi.
Poiché una protezione sufficiente inizia a partire dalla seconda dose il periodo più indicato per iniziare la vaccinazione contro l'encefalite da zecca è tra gennaio e febbraio.
In questo modo è possibile effettuare la seconda dose a marzo ed avere, quindi, con l'arrivo della bella stagione una protezione adeguata.
Le aree a rischio
I primi casi di zecche infette da Tbe-virus si sono registrati in Trentino già nel 1992, interessando il territorio di Terlago,Stravino e Calavino.
A seguire sono state trovate in Val di Non e nella Val di Cembra.
Non risultano invece presenti a nel Trentino meridionale, anche se qualche anno fa è stato accertato un caso nell’Alto Garda.
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