Svelata l’immunità delle zecche

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L’Università del Maryland (USA) svela i misteri sull’immunità delle zecche e spiega come neutralizzano i batteri responsabili della malattia di Lyme (Borrelia burgorferi).

La scoperta è stata pubblicata lo scorso 13 gennaio sulla rivista Science e apre la strada a nuove potenziali strategie di prevenzione nei confronti della malattia di Lyme e di altre infezioni trasmesse dalle zecche.

La scoperta

I ricercatori hanno dimostrato che quando le zecche si nutrono su topi infetti riconoscono nel sangue dei topi particolari molecole, le citochine, le quali rivelano la presenza dell’agente infettivo.
Le zecche utilizzano le citochine dei topi come «segnalazione» e prima ancora di essere infettate si preparano a reagire in due modi: sviluppandosi rapidamente e attivando subito una efficace difesa immunitaria.

Il meccanismo

Con il rapido sviluppo le zecche consumano i nutrienti contenuti nel sangue dei topi prima che i nutrienti stessi arrivino ai batteri, così da indebolirli e pregiudicare la loro crescita. In questo modo le zecche infette crescono più rapidamente delle altre.
Mettendo subito in azione il proprio sistema immunitario innescano contemporaneamente una difesa precoce e mirata contro i batteri, annullando la loro capacità infettiva.

Le ricadute

La scoperta del meccanismo con cui le zecche rilevano la presenza dell’agente patogeno nel sangue dell’ospite e attivano il proprio sistema immunitario prima di essere infettate:


- spiega la capacità delle zecche di essere vettori efficienti di malattia 
- apre la porta allo sviluppo di nuovi approcci e trattamenti per prevenzione della borreliosi di Lyme e delle coinfezioni. 


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Foto di Utpal Pal, Università del Maryland