La notizia è contenuta in una comunicazione dell’Agenzia viennese, pubblicata sul numero di novembre della rivista scientifica Ticks and Tick-borne Diseas e indica il traffico turistico come nuovo e potenziale mezzo di espansione delle zecche Hyalomma nei Paesi europei.
Un serio problema di salute pubblica
A causa della loro capacità di trasmettere il virus della febbre emorragica Crimea-Congo (CCHFV) e varie specie di Rickettsia, l’espansione delle Hyalomma marginatum è motivo di seria preoccupazione in Europa.
La febbre emorragica di Congo-Crimea è un’infezione grave e con un alto potenziale di trasmissione. Risulta infatti:
- altamente contagiosa (può diffondersi da persona a persona respirando goccioline infette emesse con tosse e starnuto o tramite contatto con sangue, escrezioni, mucose e ferite cutanee; il contagio può inoltre avvenire maneggiando tessuti, sangue e liquidi biologici di bestiame infetto)
- priva di una terapia specifica (le cure prevedono l’impiego di antivirali e mirano a ridurre i sintomi; nei casi più gravi sono finalizzate a supportare le funzioni vitali della persona malata. I trattamenti rendono necessario il ricovero in ospedale e l’isolamento del paziente)
- con un tasso di mortalità di circa il 30%.
La malattia è endemica nei Balcani, in Africa, Medio Oriente e Asia.
L’espansione delle Hyalomma, primario vettore della Febbre emorragica di Congo-Crimea, è strettamente vigilata dalle autorità europee, soprattutto dopo i casi mortali registrati in Spagna, l’ultimo dei quali risale a maggio 2024.
Le vie di diffusione
Fino ad oggi la principale via di introduzione delle zecche Hyalomma all’interno dei Paesi UE è stata attribuita agli uccelli migratori e al commercio di bovini e ungulati selvatici portatori di zecche.
Le rilevazioni dell’Agenzia austriaca suggeriscono il possibile ruolo del traffico turistico e individuano la Croazia – stato membro dell’Unione Europea situato nella penisola balcanica - come “regione endemica più vicina in cui è insediata la Hyalomma”.
Stante il notevole flusso di viaggiatori registrato dal litorale croato è importante incoraggiare quanti si recano in vacanza nella fascia costiera adriatica a essere molto prudenti, soprattutto nel periodo primaverile ed estivo.
Attenzione ad abiti e bagagli
L’Agenzia viennese sottolinea che le zecche Hyalomma possono:
- attaccarsi agli abiti
- introdursi facilmente nei bagagli contenenti gli abiti indossati
- essere trasportate in auto insieme a valigie, borse, zaini.
A differenza delle comuni zecche (come l’Ixodes ricinus, la diffusa “zecca dei boschi) si muovono velocemente e possono introdursi con facilità nelle auto.
Il trasporto involontario di esemplari al rientro dalle vacanze o da un’escursione nei siti naturali e costieri della Croazia può quindi favorire l'insediamento di una popolazione di Hyalomma in prossimità dell’abitazione di residenza o addirittura al suo interno.
Grande cura va riservata anche agli animali da compagnia, che potrebbero ospitare esemplari di zecche e diventare un involontario strumento di diffusione, oltre che un bersaglio di infezioni.
Una necessaria sorveglianza
La comunicazione della Agenzia austriaca per la salute e la sicurezza alimentare documenta per la prima volta l'introduzione di zecche Hyalomma tramite auto private e sottolinea la necessità di monitorare attentamente “questa nuova rotta di migrazione” in particolare durante la stagione estiva, quando si registra un aumento dei viaggi verso le coste e isole croate.
Segnala inoltre l’importanza di rendere i turisti consapevoli della possibilità di:
- subire un morso di zecche Hyalomma
- trasportare inavvertitamente alcuni esemplari di Hyalomma in auto, contribuendo alla loro espansione in nuovi siti e nuove aree, compreso l’ambiente domestico.
Evidenzia che nessuna delle zecche Hyalomma importate da viaggiatori austriaci è risultata infetta dal virus della febbre emorragica di Crimea-Congo, ma sottolinea che una dei sei sottoposte ad analisi “è risultata positiva al test per la Richettsia aeschlimannii, responsabile della febbre maculosa e in grado di causare anche epatite acuta”.
L’indicazione per turisti e autorità sanitarie
La rilevazione austriaca rimarca:
- la necessità di progetti di sensibilizzazione volti a contenere la diffusione delle zecche Hyalomma per evitare la trasmissione di malattie serie e potenzialmente gravi
- l’effetto dei cambiamenti climatici, in grado di consentire alle zecche Hyalomma di trovare habitat adatti per l’insediamento permanente in nuove aree (come rilevato di recente sul Carso triestino), aumentando i rischi per la salute umana e animale.
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Fonte immagine:
Hyalomma (Hyalomma) marginatum CLKoch, 1844 – Francia - Régis Hocdé (su licenza http://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0/)