Il report segnala un aumento esponenziale delle popolazioni di zecche in tutti i Paesi dell’Unione e ne registra la presenza anche in zone climatiche ritenute ostili alla loro sopravvivenza.
Le aree a rischi
Il monitoraggio fotografa la situazione a marzo 2022 e rispetto alla rilevazione precedente (ottobre 2021) indica:
- la costante crescita in un tutto il perimetro europeo dell’Ixodes ricinus, la comune zecca dei boschi (1.510 nuove segnalazioni), principale vettore della malattia di Lyme e dell’encefalite da zecche;
- l’espansione in nuove aree di Spagna, Francia, Germania, Belgio, Repubblica Ceca, Finlandia e Ungheria delle zecche Hyalomma(153 nuove segnalazioni), primario veicolo di trasmissione della febbre emorragica Crimea – Congo;
- l’avanzata in Romania, Turchia e Russia del Rhipicephalus sanguineus della cosiddetta zecca del cane (173 nuove segnalazioni), responsabile della diffusione di vari agenti patogeni (rickettsie, protozoi, virus) agli animali e all’uomo.
Le indicazioni
Con l’aggiornamento periodico delle mappe le autorità europee intendono realizzare un sistema di sorveglianza sulla distribuzione geografica delle zecche utile a:
- individuare le possibili aree a rischio per la trasmissione di malattie all’uomo e agli animali
- sensibilizzare quanti vivono, lavorano o frequentano tali aree sulla necessità di adottare strategie di difesa per evitare i morsi di zecca
- raccomandare agli Stati membri iniziative e programmi di prevenzione.
Il riscaldamento globale
Per le autorità europee i cambiamenti climatici stanno influenzando l’espansione e la crescita demografica delle zecche in tutto lo spazio UE.
Ricordano che le zecche sono in grado di percorrere lunghe distanze e penetrare in nuove aree geografiche tramite:
- gli uccelli migratori
- la fauna selvatica
- il trasporto di bestiame
- il commercio internazionale.
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