Lo rivela una ricerca dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna (IZSLER), pubblicata il 14 marzo su Acta Tropica, prestigiosa rivista internazionale sulle malattie infettive, la salute pubblica e la ricerca biomedica.
Cosa rivelano i dati
Gli esperti dell’IZSLER hanno analizzato 2.453 zecche rimosse da 2.109 pazienti presso ambulatori medici lombardi tra il 2018 e il 2023. Le indagini hanno evidenziato una diffusione significativa di agenti patogeni:
- 18,7% delle zecche è risultato vettore di almeno un patogeno
- 6,3% ha mostrato di ospitare più agenti microbici.
Le zecche adulte si sono rivelate le più pericolose: 1 su 5 (20,3%) si è dimostrata infetta. Leggermente inferiore il tasso di infezione delle ninfe, pari al 18,8%.
L'agente microbico rilevato con maggiore frequenza è stato il batterio responsabile della malattia di Lyme (Borrelia).
Ixodes ricinus: la zecca più diffusa
L’Ixodes ricinus, ovvero la zecca dei boschi, è risultata la specie dominante in Lombardia, rappresentando il 93,5% degli esemplari rilevati. Per i ricercatori dell’IZSLER la sua ampia diffusione nel territorio lombardo è motivo di preoccupazione per due motivi:
- è il principale vettore della borreliosi di Lyme e della Tbe (encefalite da zecche)
- un singolo morso può trasmettere più patogeni contemporaneamente e causare coinfezioni i cui sintomi, comuni a diverse malattie, aumentano il rischio di diagnosi tardive o errate.
Altre specie di zecca segnalate
Oltre all’Ixodes ricinus sono state individuate altre due specie di interesse sanitario:
- il Rhipicephalus sanguineus (zecca del cane), agente di diverse rickettsiosi, tra cui la febbre bottonosa del Mediterraneo (o febbre maculata mediterranea)
- il Dermacentor, primario vettore della Tibola, una zoonosi emergente che provoca il rigonfiamento doloroso dei linfonodi del collo (linfoadenopatia) e una lesione cutanea (escara) nella zona del morso, spesso localizzata nel cuoio capelluto.
L’allerta dell’Università
L’Università di Milano ha segnalato, già l’estate scorsa, problemi crescenti per la salute pubblica a causa dell’aumento di zecche in Lombardia, sottolineando la loro distribuzione anche in aree dove erano assenti o segnalate solo sporadicamente fino a pochi anni fa.
"Se aumentano le zecche, aumentano anche i patogeni che trasmettono e, di conseguenza, i casi di malattie infettive", ha evidenziato Sara Epis, professore di parassitologia all’ateneo milanese.
Di fronte a questa situazione, gli esperti invitano alla massima prudenza in tutte le aree verdi, comprese quelle urbane.
Lyme e altre malattie: l’importanza della prevenzione
Il nuovo studio dell’IZSLER rafforza la consapevolezza sul rischio crescente di malattie trasmesse dalle zecche nella regione Lombardia, con particolare attenzione alla borreliosi di Lyme.
La ricerca sottolinea inoltre l’importanza della prevenzione.
Le iniziative messe in atto dalle aziende sanitarie locali, come l’Ats della Montagna, l’Ats Pavia, l’Ats Brianza, l’Ats Bergamo, l’Ats Brescia, l’Ats Val Padana vanno in questa direzione e rappresentano un passo significativo per informare e proteggere cittadini e turisti.
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