I risultati delle indagini dimostrano che le zecche sono attive a temperature comprese fra -2,1°C e +16,5°C, soprattutto dopo giornate miti e senza vento.
Un rischio tutto l’anno
La ricerca pubblicata sul numero di novembre della rivista Ticks and tick-borne diseases (Zecche e malattie trasmesse dal morso di zecca) attribuisce ai cambiamenti climatici la prolungata attività delle zecche nella stagione invernale.
Prevede inoltre tre effetti causati da inverni sempre più miti:
- probabili infestazioni lungo tutto il corso dell’anno
- maggiori possibilità di incorrere nel morso di zecca
- rischi di malattia più elevati “per gli esseri umani e gli animali”.
Le più “aggressive”
Lo studio segnala fra le specie più attive nei mesi invernali:
- la comune zecca dei boschi (Ixodes ricinus), principale vettore della malattia di Lyme e della Tbe (encefalite da zecche)
- la sempre più diffusa zecca degli acquitrini (Dermacentor reticulatus), responsabile della trasmissione di vari agenti infettivi all’uomo e agli animali, tra cui la grave Babesiosi canina.
I rischi per gli animali da compagnia
I bersagli preferiti dalle zecche nel periodo invernale sono soprattutto cani e gatti abituati a frequentare ambienti esterni (giardini, parchi, boschi).
Stando ai dati raccolti dai 219 veterinari coinvolti nello studio:
- cani e gatti hanno dimostrato infestazioni continue di zecche durante l’inverno
- il tasso di infestazione nei cani è risultato maggiore rispetto ai gatti
- il mese più a rischio si è rivelato febbraio, con numeri crescenti di Ixodes ricinus e di Dermacentor reticulatus estratte dagli animali da compagnia.
Le indicazioni
I ricercatori “raccomandano fortemente” il regolare controllo delle zecche su canie gatti nei mesi invernali e una pulizia accurata di cucce e giacigli.
Consigliano inoltre di sentire il veterinario di fiducia per eventuali trattamenti acaricidi, da individuare in base alla zona, all’entità delle infestazioni e ai rischi di trasmissione di agenti infettivi.
Una minaccia anche per l’uomo
Lo studio segnala che da dicembre a febbraio il rischio zecche è probabilmente sottostimato dalla maggior parte delle persone.
Da qui l’invito a:
usare le normali precauzioni tutto l’anno quale “necessaria” misura di protezione
effettuare un’accurata ispezione del corpo, dei vestiti e delle attrezzature dopo attività, passeggiate ed escursioni in luoghi situati all’aperto.
Tra gli interventi raccomandati vi è anche l’informazione al pubblico sui rischi collegati al morso di zecca durante la stagione invernale.
Un invito che raccogliamo, invitando le persone a non abbassare la guardia in questo periodo dell’anno.
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Fonte immagine:www.pexels.com