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17 febbraio 2025A darne notizia è il New England Journal of Medicine e secondo i dati pubblicati sarebbero almeno 26 le persone infettate, alcune in forma grave.
Cosa sappiamo del nuovo virus
Le indagini si sono svolte tra il 2022 e il 2024 a seguito di diverse malattie febbrili di origine sconosciuta, sviluppate da persone dopo aver subito un morso di zecca.
Le analisi condotte sui campioni di sangue di 252 pazienti hanno consentito di identificare la causa delle febbri in un nuovo Orthonairovirus della famiglia Nairoviridae, mai isolato prima negli esseri umani o in animali. In seguito alla scoperta gli scienziati hanno individuato i primi 26 casi di malattia.
Cosa provoca
L’infezione del Xue-Cheng Virus ha sintomi poco caratteristici.
Le manifestazioni cliniche variano “da forme febbrili acute e aspecifiche, a malattie gravi che rendono necessario il ricovero in ospedale”.
Le persone colpite dal virus portano i segni della sua diffusione negli organi interni, mostrando negli esami del sangue:
- una riduzione di globuli bianchi e piastrine
- un aumento dei valori degli enzimi del fegato (sofferenza epatica),
- una variazione patologica di alcuni enzimi e proteine indotta dall’infiammazione acuta di vari organi e apparati.
Al momento non esiste una terapia specifica e l’infezione viene trattata con cure di supporto.
Come si trasmette
Il contagio avviene con il morso di zecche infette, in particolare delle zecche:
- Haemaphysalis concinna
- Haemaphysalis japonica.
Il virus di Xue-Cheng è stato rilevato infatti nel 6% delle Haemaphysalis concinna e nel 3,2% delle Haemaphysalisjaponica rinvenute nell’area dove si sono registrati i casi di infezione.
Si tratta di zecche già note come vettori di malattie insidiose e talvolta gravi.
Le zecche Haemaphysalis concinna, in particolare, sono conosciute come vettori:
- della tularemia
- dell’encefalite russa primaverile-estiva
- della TBE (encefalite da zecche).
Sono inoltre collegate ai casi di infezione da Wetland virus o “virus delle zone umide” (WELV) descritto per la prima volta nel 2024 ed emerso sempre in Cina.
L’attenzione della comunità internazionale
L’espansione geografica del Xue-Cheng Virus dentro e fuori i confini cinesi è attualmente sconosciuta. La sua identificazione ha tuttavia catturato l’attenzione della comunità scientifica internazionale stante la diffusione della Haemaphysalis concinna, la zecca maggiormente responsabile della circolazione virale.
Uno studio del 2018 coordinato dall’Università di Vienna ne segnala la presenza anche in Europa, con un cluster nell’area di confine tra Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria, dove risulta “la seconda specie di zecca più abbondante dopo l’Ixodes ricinus (la comune zecca dei boschi) raccolta dagli uccelli e trasportata su lunghe distanze”.
Non ci sono tuttavia dati sulla prevalenza di esemplari infetti e sugli agenti infettivi ospitati dalle zecche H. concinna nel territorio europeo.
Resta quindi auspicabile una cooperazione a livello globale tra le istituzioni scientifiche e sanitarie per monitorare il virus e prevenire la sua diffusione in aree più ampie.
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Fonte immagine: MVDr. David Modrý, Ph.D. - www.biolib.cz/en/image/id17507/