Lo sottolinea il monitoraggio presentato lo scorso 28 gennaio dal Dipartimento di Scienze Veterinarie dell'Università di Torino nell’ambito del progetto sull'espansione geografica delle zecche e la ricerca di agenti di zoonosi nei due siti naturalistici.
I dati si riferiscono alle indagini realizzate nel 2024 in zone ad alta frequentazione da parte di turisti e cercatori di funghi.
Le aree di studio
I siti monitorati si trovano :
- ad un’altitudine compresa tra 1015 e 1890 metri nei comuni di Salbertrand e Oulx
- ad un’altitudine compresa tra 1170 e 1730 metri nel comune di Villar Focchiardo.
Riguardano aree con una forte vocazione turistica, meta abituale di visitatori, escursionisti e appassionati di funghi.
Le zecche sono state raccolte in tutte le rilevazioni effettuate da maggio a ottobre, indicando l’alto rischio delle aree interessate.
Il parco naturale Gran Bosco di Salbertrand
L’area protetta è monitorata dal 2016.
Presenta una fitta rete di percorsi escursionistici, con ben sedici sentieri segnalati, per una lunghezza di circa 70 chilometri, che percorrono il territorio dal fondovalle alla cresta. Ospita itinerari di rilevanza internazionale (come la Via Alpina, il Glorioso Rimpatrio dei Valdesi, la Grande Traversata delle Alpi e la Via Francigena) e punti di accoglienza per escursioni e soggiorni.
Il parco naturale Orsiera Rocciavré
È monitorato dal 2023. Si trova nella parte settentrionale delle Alpi Cozie, sui territori di pertinenza delle Valli Chisone, Susa e Sangone.
Ha una rete capillare di sentieriche permette facili passeggiate di poche ore, lunghi trekking di più giorni o traversate da una valle all’altra (Grande Traversata delle Alpi e Giro dell’Orsiera).
Ospita due storiche costruzioni:
- la Certosa di Montebenedetto (Comune di Villar Focchiardo) risalente al 1200, aperta al pubblico nel periodo estivo e dotata di foresteria
- il Forte di Fenestrelle (Val Chisone), la più grande fortezza delle Alpi, costruita a partire dal 1728 per difendere il confine tra Savoia e Francia. La struttura è aperta al pubblico e sede di spettacoli culturali.
L’esito delle rilevazioni
Nel parco del Gran Bosco sono state raccolte 581 zecche dalla vegetazione.
La maggior parte (577 esemplari) è stata identificata come Ixodes ricinus, la comune zecca dei boschi, primario vettore della malattia di Lyme. Molto più limitata (4 esemplari) la rilevazione di Dermacentor marginatus, la cosiddetta zecca della pecora, vettore dell’encefalite da zecche (Tbe) e soprattutto della babesioni canina.
Le zecche sono risultate presenti in tutto il periodo di raccolta (da maggio a ottobre) con rilevazioni di esemplari di Ixodes ricinus a quote superiori ai 1800 metri.
Nell’Orsiera Rocciavré sono state raccolte 358 zecche, tutte identificate come Ixodes ricinus (zecca dei boschi).
Sono risultate presenti in tutti i siti campionati e per l’intero periodo di raccolta (da maggio a ottobre).
Malattia di Lyme: un rischio concreto
Poiché le zecche Ixodes ricinus sono note come agenti della malattia di Lyme, la loro assidua rilevazione sottolinea:
- la concreta possibilità di subire punture infettanti sia nel parco del Gran Bosco, sia nel parco Orsiera Rocciavré
- il maggior rischio stagionale durante il periodo primaverile ed estivo
- la necessità di adottare comportamenti e misure di prevenzione da parte di quanti frequentano le due aree naturali per finalità turistiche, professionali e di svago.
Tra le misure raccomandate vi è il controllo di abiti, zaini, attrezzature e soprattutto l’ispezione accurata del corpo al ritorno da una camminata, così da individuare subito la presenza di eventuali zecche, che vanno prontamente rimosse.
Un’importante informazione diagnostica
Le zecche raccolte nell’Orsiera Rocciavrè sono risultate infette da un’unica genospecie di Borrelia, il battere responsabile della malattia di Lyme. Si tratta della la Borrelia afzelii, associata alle manifestazioni cutanee della malattia, i cui sintomi più frequenti sono:
- eritema migrante
- eritemi migranti multipli
- stanchezza.
Va tuttavia ricordato che il morbo di Lyme può determinare anche il coinvolgimento del sistema nervoso, del cuore, delle articolazioni e presentarsi con:
- mal di testa discontinuo, raramente molto forte
- dolore
- paralisi dei nervi cranici, in particolare del nervo facciale su uno o entrambi di lati del viso (paralisi di Bell).
Si tratta di importanti informazioni diagnostiche in grado di agevolare il riconoscimento della malattia di Lyme e favorire una rapida e corretta terapia, portando alla guarigione.
Gli impegni per il 2025
L’Università di Torino proseguirà il monitoraggio nel parco del Gran Bosco e nel parco Orsiera Rocciavré anche nel 2025.
In entrambe le aree le indagini saranno affiancate da nuove analisi biomolecolari per individuare gli agenti patogeni presenti nelle zecche e i possibili rischi per i visitatori.
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Fonte immagine:https://www.parchialpicozie.it/it/p/gran-bosco-di-salbertrand/