Per ridurre la possibilità di focolai infettivi le autorità inglesi hanno finanziato una ricerca che indicherà soluzioni ambientali per mitigare i futuri rischi per la salute.
A darne notizia è l’Università di Liverpool con un comunicato stampa diffuso il 24 febbraio 2022.
Il focus della ricerca
Il progetto da 2 milioni di sterline coinvolge scienziati del Centre for Ecology & Hydrology (UKCEH), delle Università di Glasgow e Liverpool, dell'Agenzia britannica per la salute e la sicurezza.
Prevede la stesura di «mappe del rischio» sulla diffusione presente e futura di 3 agenti infettivi trasmessi dalle zecche:
- il virus della Febbre emorragica di Crimea-Congo
- il virus dell’Encefalite da zecche (Tbe)
- il battere della malattia di Lyme.
Per il gruppo di ricerca si tratta di tre “minacce” emergenti e potenzialmente gravi sia per salute umana, sia per la salute animale.
L’aumento di zecche e malattie
Come il resto d’Europa anche l’Inghilterra sta registrando una rapida espansione delle zecche, in particolare dell’Ixodes ricinus (la comune zecca dei boschi) e una crescita delle malattie legate al loro morso.
La borreliosi di Lyme è aumentata di 10 volte dal 2000 ad oggi e dal 2019 vi è evidenza di casi di encefalite da zecche (Tbe).
L’arrivo di zecche Hyalomma infette dal virus della Febbre emorragica di Crimea-Congo è quindi un ulteriore campanello di allarme.
Gli scenari-chiave
Il nuovo progetto di ricerca integrerà indagini sugli animali, dati climatici, modelli di migrazione dell’avifauna e cambiamenti sull’uso del suolo e delle aree boschive.
Integrando i relativi dati si propone di sviluppare nuove strategie di gestione ambientale in grado di “massimizzare i benefici per la biodiversità e il benessere umano, riducendo al minimo i rischi presenti e futuri delle malattie trasmesse dalle zecche".
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