Disulfiram e Lyme: rischi e benefici

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Sui social media è nato un crescente entusiasmo per l’uso del disulfiram come possibile trattamento della malattia di Lyme persistente. Non pochi pazienti affetti da disturbi di lungo periodo hanno iniziato a chiedere la prescrizione del farmaco sulla base di forti aspettative di beneficio. Ma quali sono le evidenze scientifiche disponibili? E quali i rischi?

Un nuovo studio pilota pubblicato il 2 aprile sulla rivista scientifica Frontiers ha messo in evidenza luci e ombre del trattamento. I risultati, seppur riferiti a un piccolo campione, offrono uno sguardo bilanciato tra potenziali benefici e reali effetti collaterali.

 

I benefici osservati

 

Secondo lo studio, l’assunzione di disulfiram ha mostrato una possibile efficacia nel:

- ridurre la stanchezza cronica

- migliorare la qualità della vita in alcuni pazienti.

 

Gli effetti collaterali e i rischi

 

Lo studio ha tuttavia segnalato eventi avversi da seri a gravi, tra cui:

- Insufficienza epatica

- Anomalie cardiache

- Psicosi

- Neurotossicità periferica e centrale.

 

Cos’è il disulfiram?

 

Commercializzato con diversi nomi (come Antabuse ed Etltox) il disulfiram è un farmaco, approvato da decenni, contro l’alcolismo.

La sua funzione principale è quella di inibire un enzima coinvolto nel metabolismo dell’alcol, provocando reazioni spiacevoli (nausea, vomito, mal di testa) in caso di consumo di bevande alcoliche o di prodotti contenenti alcol etilico (ad esempio collutori e spray orali, sciroppi per la tosse, ansiolitici, tinture idroalcoliche fitoterapiche).

 

Perché viene considerato nel trattamento della malattia di Lyme

 

Nel 2016 le prove di laboratorio condotte da un gruppo di ricerca della Stanford University (USA) hanno dimostrato che il disulfiram può avere proprietà antimicrobiche, aprendo la strada all’ipotesi della sua potenziale efficacia anche contro il batterio Borrelia burgdorferi, responsabile della malattia di Lyme.

La scoperta ha portato ad un utilizzo off-label del farmaco (ovvero per uno scopo diverso da quello per cui è stato autorizzato), con sperimentazioni individuali del suo utilizzo da parte di pazienti affetti da sintomi di Lyme post trattamento (PTLDS).

 

Le posizioni delle associazioni di pazienti in USA e Francia

 

Negli Stati Uniti alcune associazioni di pazienti come Lymedisease.org hanno accolto con interesse gli studi sul disulfiram, sottolineando l’urgenza di trovare nuove terapie per chi soffre di sintomi persistenti. Tuttavia hanno anche invitato alla prudenza, chiedendo ulteriori e rigorosi studi clinici per confermare sicurezza ed efficacia, stanti i “problemi di tollerabilità imprevisti e talvolta gravi” emersi dalle sperimentazioni e segnalati dai pazienti.

In Francia la Federazione contro le malattie trasmesse dalle zecche (FFMVT), che associa tre principali organizzazioni di pazienti, medici e dottori di ricerca, ha diffuso un messaggio di questo tenore dopo le esperienze di tossicità grave e persistente testimoniate da alcuni malati:

È necessario comprendere perché la tossicità del disulfiram appare particolarmente grave e frequente nei pazienti con malattia di Lyme ed esplorare rapidamente le ragioni di tale tossicità .[…] Finché non avremo le prime risposte a questa domanda, sarebbe prematuro considerare il disulfiram come la nuova molecola miracolosa per i pazienti affetti da malattia di Lyme”.

 

Prospettive future e prudenza

 

Al momento i risultati degli studi disponibili non consentono di promuovere il disulfiram come una nuova terapia promettente per il trattamento della malattia di Lyme e dei sintomi persistenti, soprattutto a causa dei profili di tossicità registrati.

Anche se gli studi realizzati rappresentano un passo importante per valutare nuove opzioni terapeutiche per i malati il messaggio principale resta quello della cautela e della necessità di ulteriori ricerche basate su sperimentazioni cliniche affidabili e rigorose procedure scientifiche.

 

 

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