La parte di zecca rimasta nella pelle potrà essere estratta in seguito come un qualunque corpo estraneo. La zona del morso va poi disinfettata (con prodotti che non colorano la pelle) o lavata con acqua e sapone.
Non di rado viene consultato anche il pediatra di fiducia per sapere se sono necessari gli antibiotici.
Cosa dicono le linee guida europee
La somministrazione di un antibiotico al bambino dopo un morso di zecca non è una pratica raccomandata dalle linee guida europee.
Va ricordato infatti che:
- non tutte le zecche sono infette e quindi in grado di trasmettere malattie
- l’antibiotico può risultare utile contro le infezioni batteriche, come il morbo di Lyme, ma del tutto inadeguato contro le infezioni virali, come l’encefalite da zecche (Tbe).
Anche nell’eventualità di un uso corretto, l’antibiotico può rivelarsi inefficace (per dosaggio, tipologia di farmaco, durata del trattamento) e ritardare la diagnosi di malattia, impedendo un precoce e adeguato trattamento.
Le indicazioni americane
L’Infectious Diseases Society of America (IDSA) suggerisce la terapia antibiotica preventiva per adulti e bambini entro 72 ore dalla rimozione di una zecca nelle situazioni ad alto rischio.
L’IDSA definisce un morso di zecca ad alto rischio quando soddisfa questi tre criteri:
- il tipo di zecca è identificata come vettore caratteristico di agenti batterici
- il morso di zecca è avvenuto in un'area altamente endemica
- la zecca è rimasta attaccata alla pelle per 36 o più ore.
In generale l’indicazione non è condivisa dai Centri americani per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) e comporta una procedura, quella di identificare la zecca rimossa dalla pelle, non sempre facile o agevole.
L’approccio corretto
A livello internazionale viene raccomandata un’attenta osservazione del bambino nei giorni e nelle settimane seguenti all’asportazione della zecca, consultando subito il medico di fiducia se:
- compare nella zona del morsoun arrossamento che tende a ingrandirsi lentamente
- si manifestano sintomi di tipo influenzale come febbre, mal di testa, dolori muscolari, stanchezza.
La raccomandazione vale anche se non è avvenuta la rimozione della zecca ma il bambino ha frequentato una zona in cui è nota la presenza di zecche e delle malattie da loro trasmesse.
L’ eruzione sulla pelle che deve insospettire
La presentazione di un arrossamento piatto, non pruriginoso che si espande gradualmente (alcuni millimetri al giorno), può essere la prima manifestazione della malattia di Lyme.
La lesione è chiamata Eritema migrante (EM) e indica precocemente l’esistenza dell'infezione. In un’alta percentuale di casi appare entro 3-30 giorni dal morso di zecca (con maggiore frequenza nella seconda settimana dopo il morso).
Può presentarsi in ogni parte del corpo ma nei bambini è frequente sulla testa e sul collo.
Un adeguato trattamento antibiotico (dosato in base al peso corporeo, a eventuali allergie ai farmaci, a possibili altri sintomi concomitanti) garantisce di norma la completa e rapida guarigione.
In assenza di cure l'Eritema migrante si risolve spontaneamente in un arco di tempo che va da diversi giorni a diverse settimane (in media oltre le 4 settimane), ma ciò non indica che l'infezione sia scomparsa. Può anzi accompagnarsi a un’evoluzione della malattia di Lyme verso complicazioni neurologiche, articolari e cardiache.
Le lesioni da monitorare
L’eritema migrante può anche presentarsi con un aspetto a bersaglio oppure in una forma irregolare. Ad esempio:
- con un tenue segno arrossato
- come lesione uniformemente eritematosa
- in modo simile a una ecchimosi
- con vescicole.
Per le sue tante manifestazioni l’Eritema migrante può essere confuso con uno o più punture di insetto. L’elemento da considerare è l’aumento di diametro della lesione, che va sempre segnalato al medico di fiducia per confermare o escludere la malattia di Lyme.
Più raramente l’eritema si accompagna ad “arrossamenti” multipli su parti diverse del corpo, anche distanti tra loro. Può essere il risultato di più morsi di zecca o indicare la prima diffusione della malattia e associarsi anche a sintomi generali come dolore ai muscoli e alle articolazioni, malessere, cefalea, affaticamento.
Anche in questi casi è necessario sentire un parere medico per intraprendere il corretto trattamento antibiotico.
Il nodulo all’orecchio
È una lesione non rara nei bambini colpiti dalla malattia di Lyme. Il suo nome è Lymphadenosis Benigna Cutis (LBC). Si presenta come una placca o un nodulo singolo, indolore, di colore rosso-bluastro, situato il più delle volte sul lobo dell'orecchio o sul padiglione auricolare.
In assenza di trattamento la lesione può persistere per mesi ed essere seguita da altri sintomi causati dal morbo di Lyme.
Quando servono gli esami del sangue
La comparsa dell’Eritema migrante e degli Eritemi multipli consente immediatamente di:
- fare diagnosi di malattia di Lyme senza necessità di esami sierologici
- iniziare subito un’efficace terapia antibiotica.
I test di laboratorio sono utili per confermare la diagnosi se eseguiti almeno 2 settimane dopo la presentazione di lesioni sulla pelle (la produzione degli anticorpi rilevabili dai test è lenta e talora richiede fino a otto settimane dal morso).
Anticipare gli esami del sangue potrebbe dare un risultato falsamente negativo (per l’incompleta formazione di anticorpi) e ritardare l’avvio delle cure, permettendo alla malattia di progredire.
Come proteggere i bambini dalla malattia di Lyme e dalle altre infezioni trasmesse dalle zecche
Il metodo migliore è la profilassi pre-esposizione, contenuta nelle 5 raccomandazioni che seguono:
- vestire i bambini con indumenti protettivi (maglie o camicie a maniche lunghe, pantaloni lunghi possibilmente infilati nei calzettoni, scarpe chiuse)
- applicare sulla pelle scoperta repellenti per zecche consigliati in base all’età e ad eventuali allergie, facendo attenzione a rispettare scrupolosamente le avvertenze riportate sui prodotti
- controllare accuratamente i bambini dopo un’escursione, una gita o dei giochi all’aperto, soprattutto nelle zone a rischio
- rimuovere subito le zecche trovate sulla pelle
- esaminare con attenzione il sito del morso durante i giorni e le settimane successive per individuare subito la caratteristica lesione chiamata Eritema migrante e iniziare un trattamento curativo precoce e adeguato.
Nei casi dubbi la lesione va osservata per 24-28 ore, valutando la sua lenta espansione. Il consiglio è di circoscriverla con un pennarello e verificare se nell’arco di 1 o 2 giorni il suo diametro è andato oltre il perimetro tracciato.
In questa ipotesi, così come nell’eventualità di febbre improvvisa e di origine sconosciuta, è raccomandato rivolgersi rapidamente al medico per le cure più adatte.
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