Per quanto lunga, la lista dei sintomi segnala il frequente coinvolgimento della pelle, delle articolazioni, del sistema nervoso, del cuore e dell’occhio con varie tipologie di disturbi.
Una diagnosi complessa
Anche se molto variabili i sintomi svolgono un ruolo chiave nella diagnosi della malattia di Lyme.
In fase iniziale la comparsa dell’eritema migrante, il caratteristico arrossamento della pelle localizzato nella sede del morso di zecca, è sufficiente per riconoscere la malattia.
La situazione cambia quando manca l’eritema e l’infezione si presenta con:
- sintomi neurologici, ad esempio paralisi facciale o altre paralisi del nervo cranico, meningite, neurite multipla, encefalite
- artriti infiammatorie, a carico di una o più articolazioni
- patologie del cuore, quali arresto cardiaco o pericardite
- disturbi dell’occhio, come uveite o cheratite.
In questi casi i sintomi clinici non bastano e vanno integrati con specifici test di laboratorio.
Quali test sono utilizzati
Isolare il battere (Borrelia) che causa la malattia di Lyme (diagnosi diretta) non risulta né agevole, né pratico e raramente viene utilizzato.
Per confermare la diagnosi si usano i test sierologici, che rilevano gli anticorpi presenti nel sangue contro l’agente infettivo (diagnosi indiretta).
Quando i test sono efficaci
La produzione degli anticorpi avviene in modo lento. È assente nei giorni immediatamente successivi al morso di zecca e può essere rilevata a distanza di 3-6 settimane dall’infezione.
I test di laboratorio sono quindi inutili nella fase iniziale della malattia di Lyme, quando appare l’eritema migrante, ma sono fondamentali nelle fasi successive, quando i sintomi sono poco specifici e difficili da interpretare.
I test migliorano l’accuratezza della diagnosi se:
- indirizzati da una appropriata richiesta (fondato sospetto di malattia),
- basati sull’utilizzo di strumenti diagnostici aggiornati,
- accompagnati da una corretta interpretazione dei risultati.
I limiti dei test
Gli attuali test sierologici:
- non sono utilizzabili nella diagnosi precoce della malattia di Lyme (per necessità di attendere la formazione degli anticorpi),
- non sono in grado di distinguere tra infezione attiva e infezione passata (perché gli anticorpi nel sangue possono persistere a lungo, anche dopo un trattamento efficace).
Per ovviare a tali limiti sono in preparazione:
- nuovi test rapidi, del tipo di quelli utilizzati per la diagnosi sierologica della SARS-CoV-2
- ulteriori test innovativi, in grado di differenziare l’infezione attiva da quella estinta.
Per approfondire:
Fonte dell’immagine:
https://www.globallymealliance.org/about-lyme/diagnosis/symptoms/