I numeri reali potrebbero tuttavia essere superiori poiché le due malattie sono in grado di presentarsi con sintomi clinici sfumati e non essere notificate alle autorità sanitarie, o con sintomi aspecifici ed essere scambiate con altro.
Lyme, infetta una zecca su 5
Secondo la Fondazione Mach di San Michele all’Adige (TN) nei boschi trentini c’è un’alta percentuale di zecche infette da Borrelia, il battere responsabile della malattia di Lyme.
Si parla di una zecca su 5 e indica un rischio elevato di contagio.
Tbe in espansione
Nel caso della Tbe, invece, la percentuale di zecche infette scende a circa l’1%, ma la circolazione del virus è in costante aumento.
La probabilità di essere infettati è più bassa rispetto alla malattia di Lyme ma le aree in cui il virus circola sono sempre più numerose e l’intera provincia di Trento può considerarsi a rischio.
Le cifre ufficiali
Dal 2000 al 2020 il Trentino ha rilevato 372 casi di malattia di Lyme, con una media di 17 casi all’anno.
Negli ultimi cinque anni, la media annuale è salita a 41 casi e i 28 casi già registrati nei primi 6 mesi del 2023 lasciano ipotizzare un trend in ulteriore crescita.
Sempre dal 2000 al 2020 i casi di Tbe (encefalite da zecca) sono stati 204, con una media annuale di 9,7 casi.
Negli ultimi cinque anni, tuttavia, la media annuale è più che raddoppiata: 23,2 casi, diventati 32 nel 2020 e 40 nel primo semestre del 2023.
La prevenzione
Oltre a raccomandare a cittadini e turisti l’adozione di adeguate misure preventive le autorità provinciali consigliano la vaccinazione anti-Tbe a quanti frequentano assiduamente i boschi o svolgono attività lavorative all’aperto.
Nel 2022 l’azienda sanitaria di Trento ha somministrato 51mila dosi di vaccino (gratuito per i residenti) e l'anno precedente 15mila. Attualmente risulta coperta l'1,5% della popolazione pediatrica (fino ai 15 anni compiuti) e l’1% di quella adulta.
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fonte immagine: www.ladige.it