Il confronto con la precedente rilevazione (marzo 2021) evidenzia in particolare:
- l’aumentata diffusione dell’Ixodes ricinus, la comune zecca dei boschi (1.203 nuove segnalazioni), principale vettore del virus dell’encefalite (o Tick-borne encephalitis - TBE) e del battere che causa la malattia di Lyme (o borreliosi di Lyme);
- la costante espansione della Hyalomma marginatum, la zecca dalle zampe striate (339 nuove segnalazioni), primario veicolo di trasmissione della febbre emorragica Crimea – Congo;
- un incremento del Rhipicephalus sanguineus, la cosiddetta zecca del cane (241 nuove segnalazioni), responsabile della diffusione di vari agenti patogeni (rickettsie, protozoi, virus) agli animali e all’uomo.
Cosa indica il monitoraggio
Le nuove mappe mostrano una netto incremento delle principali specie di zecca nel territorio dell’Unione europea e segnalano:
- la continua espansione dell’Ixodes ricinus, con nuove aree di presenza in Croazia, Serbia e Russia
- un aumento della Hyalomma marginatum in Italia, Ungheria e Paesi Bassi, con ripetuti rilevamenti in Svezia (addebitati agli uccelli migratori)
- un ampliamento dell’areale di distribuzione del Rhipicephalus sanguineus in Russia, Turchia e nord Africa (Algeria, Egitto, Giordania, Tunisia).
L’invito alla prevenzione
A corredo delle rilevazioni le autorità europee ribadiscono che le zecche si sono adattate a diverse condizioni di temperatura e umidità e a una grande varietà di habitat. Invitano ad adottare tutte le necessarie precauzioni per evitare i morsi di zecca e il rischio di malattie.
Per approfondire:
Fonte immagine: Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e Autorità europea per la sicurezza alimentare-ECDC