Tbe: un rischio per chi viaggia

L’AI conosce la malattia di Lyme?
13 novembre 2023
Quando la malattia di Lyme non guarisce
27 novembre 2023
Il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) statunitense ha recentemente inserito l’encefalite da zecche (Tbe) tra i rischi per i viaggiatori americani che si recano in Europa e in Asia. Tra le destinazioni con rischio noto o possibile di Tbe c’è anche l’Italia, in particolare i territori del Nord-Est (Trentino Alto-Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia).

Due le raccomandazioni fornite: evitare i morsi di zecca e sottoporsi preventivamente alla vaccinazione anti-Tbe se:

- l’itinerario di viaggio e le attività programmate comprendono zone boschive o rurali situate in aree endemiche,

- la durata del viaggio comporta una frequente o regolare possibilità di esposizione ai morsi di zecca,

- gli spostamenti avvengono da aprile a novembre, ovvero nei mesi un cui si verifica la maggior parte dei casi di malattia.

 

Effetti e conseguenze

 

Il CDC avverte che non esistono cure specifiche per l’encefalite da zecche, ma solo trattamenti di supporto.

Precisa inoltre che la Tbe può:

- presentarsi in forma lieve ed esprimersi solo con febbre

- avere “un decorso monofasico o bifasico (cioè, una sola malattia neurologica isolata o una malattia neurologica dopo una malattia iniziale non specifica)”

- causare sintomi neurologici di diversa entità e comprendere: “stato mentale alterato, disfunzione cognitiva (diminuzione della concentrazione e disturbi della memoria), atassia, rigidità, tremori e paresi o paralisi dei nervi cranici e degli arti”, colpendo più spesso gli arti superiori di quelli inferiori

- comportare deficit neurologici anche gravi e lunghi tempi di recupero

- manifestare forme più gravi dopo i 60 anni (con ricoveri ospedalieri più lunghi, tassi di moralità più elevati, maggiori rischi di sequele, miglioramenti più lenti e non sempre completi).

 

Dagli USA al Regno Unito

 

A fine ottobre anche le autorità sanitarie inglesi hanno allertato i cittadini britannici sui rischi collegati all’encefalite da zecche.

Tra i consigli diffusi dal National Travel Health Network and Center (NaTHNaC) vi è la vaccinazione anti-Tbe per i viaggiatori del Regno Unito diretti in “aree colpite” dal virus della Tbe, la cui circolazione è riportata in:

Belgio, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Giappone, Kazakistan, Kosovo, Kirghizistan, Lettonia, Moldavia, Mongolia, Montenegro, Paesi Bassi, Corea del Nord, Macedonia del Nord, Norvegia, Polonia, Romania, Russia (Federazione Russa), Serbia, Slovacchia, Svezia, Ucraina e nello stesso Regno Unito.

 

La segnalazione in Italia

 

Per l’Italia, l’Agenzia inglese di sicurezza sanitaria (Health Security Agency) segnala la presenza dell’encefalite da zecche in sei regioni:

- Emilia-Romagna

- Friuli Venezia Giulia

- Lazio

- Puglia

- Trentino-Alto Adige

- Veneto.

Indica quali ambienti a rischio le foreste, i boschi, i prati e i parchi urbani e come categorie frequentemente esposte ai morsi di zecca e alla possibilità di malattia: i lavoratori agricolo-forestali, i campeggiatori, gli escursioni e i cacciatori.

 

Per approfondire

fonte immagine: https://www.cdc.gov/tick-borne-encephalitis/geographic-distribution/index.html