Il numero di agosto di Emerging Infectious Disases – periodico di informazione sanitaria dei Centri americani per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) - ospita un interessante confronto fra la malattia di Lyme negli Stati Uniti e in Europa.
I malati di Lyme vaccinati per Covid-19 hanno effetti collaterali simili a quelli della popolazione generale.
La temuta encefalite da zecche (o Tbe) torna a colpire l’area bellunese e il primo bilancio estivo conta tre ricoveri presso l’ospedale San Martino, fortunatamente risolti con la guarigione dei pazienti.
Il 18 giugno 2021 il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha ufficialmente comunicato un nuovo caso di Febbre emorragica di Crimea-Congo (CCHF) in Spagna. È il secondo nell’arco di due mesi e ha messo in allarme le autorità sanitarie. La malattia infatti ha un decorso grave e un elevato tasso di mortalità (dal 5 al 40%).
L’Associazione Lyme Italia e coinfezioni ha elaborato un questionario per individuare problemi, necessità e richieste dei pazienti colpiti dalla borreliosi (altro nome della malattia di Lyme) e dei loro caregiver (familiari che li assistono).
Dopo i focolai registrati in Slovenia (oltre 200 casi) l’infezione da hantavirus, conosciuta come «febbre da topo», è arrivata in Italia.
A definire il 2021 un «anno azzeccante» è il New York Times che in un articolo pubblicato lo scorso 16 giugno avvisa: “Attenzione: quest'anno sarà difficile evitare le zecche se trascorri molto tempo all'aperto”.
Si chiama Lymelight ed è un nuovo metodo, sviluppato negli Stati Uniti, per monitorare l'incidenza della malattia di Lyme sul territorio, sfruttando le ricerche effettuate in internet.
Le spiagge della California non attirano solo vacanzieri e turisti, ma anche le zecche portatrici della malattia di Lyme. Lo afferma il Los Angeles Times in un articolo pubblicato il 6 giugno 2021 dove riporta che sono ben tremila le zecche trovate e raccolte nella baia di San Francisco e nella vicina regione vinicola.
Le zecche sono molto diffuse in Alto Adige, soprattutto nei dintorni di Bolzano, nella Bassa Atesina, nell’Oltradige e in Val Venosta, con segnalazioni sporadiche in Val d’Isarco, tra Bolzano e Vipiteno e in Val Pusteria. Non è raro trovarle fino a 1600 metri di quota e nei periodi di picco (da fine maggio a tutto luglio) anche ad altitudini più elevate (2000 metri e oltre).