Sono 1.260 casi in poco più di 10 anni, individuati soprattutto nelle regioni settentrionali (1.093 casi), con punte più elevate a Nord-Est (652 casi). È la “fotografia” sulla diffusione della malattia di Lyme in Italia ricostruita da uno studio pubblicato lo scorso 16 giugno dalla rivista internazionale Frontiers.
L’Istituto Superiore di Sanità ha recentemente diffuso i dati sull’andamento dell’encefalite da zecca (Tbe) nel 2022. Le cifre mostrano l’endemicità della malattia nelle regioni del Nord-Est (Veneto, provincia autonoma di Trento, Friuli Venezia Giulia), con segnalazioni sporadiche in Liguria, Emilia-Romagna e Lazio. Confermano inoltre i picchi di presentazione dei sintomi nei mesi di giugno e luglio.
L’improvvisa scomparsa in Brasile del pilota Douglas Costa e della fidanzata Mariana Giordano dopo un morso di zecca ha attirato l’attenzione su una malattia poco conosciuta in Europa e in Italia: la febbre maculosa delle Montagne rocciose (Rocky Mountain Spotted Fever – RMSF), un’infezione grave e molto diffusa negli Stati Uniti e nell’America centrale e meridionale.
L’azienda sanitaria della provincia di Belluno (Ulss 1 – Dolomiti) punta l’attenzione sull’encefalite da zecche (Tbe) e raccomanda la vaccinazione a cittadini e turisti. Sono quattro i casi già registrati nel 2023, uno dei quali ha comportato il ricovero in ospedale.
Entro il 2026 potremmo avere un vaccino contro la malattia di Lyme collaudato in Europa. La previsione arriva dalla Svezia e scaturisce dai primi risultati della sperimentazione clinica condotta su 15 mila persone.
La Polonia registra un preoccupante aumento di malattie trasmesse dalle zecche. Sono ben 2.753 i casi di borreliosi di Lyme e 47 i casi di Tbe (encefalite da zecche) accertati dal 1° gennaio al 15 aprile 2023.
I ricercatori della John Hopkins University (Baltimora, Usa) hanno utilizzato tecnologie di intelligenza artificiale e di deep learning per mettere a punto un algoritmo in grado di valutare le immagini di eruzioni cutanee e individuare l’eritema migrante, la lesione tipica della malattia di Lyme iniziale.
Diversi preparati a base di erbe sono “comunemente prescritti nel trattamento dei sintomi persistenti attribuiti alla malattia di Lyme”. L’assenza di dati sull’uso di tali composti vegetali “rende tuttavia difficile valutarne l’efficacia e la sicurezza”.
Quanto è diffusa la malattia di Lyme in Europa? I dati ufficiali riportano circa 65.000-85.000 casi all’anno, ma nella realtà potrebbero essere più del doppio. La malattia risulta infatti ampiamente sottostimata, per la frequenza di casi non diagnosticati o non compresi nei sistemi di sorveglianza dei vari Paesi.