Entro il 2026 potremmo avere un vaccino contro la malattia di Lyme collaudato in Europa. La previsione arriva dalla Svezia e scaturisce dai primi risultati della sperimentazione clinica condotta su 15 mila persone.
La Polonia registra un preoccupante aumento di malattie trasmesse dalle zecche. Sono ben 2.753 i casi di borreliosi di Lyme e 47 i casi di Tbe (encefalite da zecche) accertati dal 1° gennaio al 15 aprile 2023.
I ricercatori della John Hopkins University (Baltimora, Usa) hanno utilizzato tecnologie di intelligenza artificiale e di deep learning per mettere a punto un algoritmo in grado di valutare le immagini di eruzioni cutanee e individuare l’eritema migrante, la lesione tipica della malattia di Lyme iniziale.
Diversi preparati a base di erbe sono “comunemente prescritti nel trattamento dei sintomi persistenti attribuiti alla malattia di Lyme”. L’assenza di dati sull’uso di tali composti vegetali “rende tuttavia difficile valutarne l’efficacia e la sicurezza”.
Quanto è diffusa la malattia di Lyme in Europa? I dati ufficiali riportano circa 65.000-85.000 casi all’anno, ma nella realtà potrebbero essere più del doppio. La malattia risulta infatti ampiamente sottostimata, per la frequenza di casi non diagnosticati o non compresi nei sistemi di sorveglianza dei vari Paesi.
Bambini e adolescenti sono a basso rischio di sviluppare sintomi persistenti dopo il trattamento della malattia di Lyme. Nella maggior parte dei casi la terapia è efficace e determina la piena risoluzione dei sintomi.
L’azienda biofarmaceutica Moderna ha annunciato entro il 2030 una nuova generazione di vaccini basati sulla tecnologia del RNA messaggero (mRNA) per combattere il cancro, l’infarto e altre patologie autoimmuni e rare.
L’encefalite da zecca (Tbe) è ufficialmente presente anche in Gran Bretagna. A darne notizia è l’Agenzia per la sicurezza sanitaria (UKHSA), che ha confermato il primo caso di Tbe nel Paese, assieme ad altri due «altamente probabili».
È tempo di auguri e per tradizione è anche il momento delle gite fuori porta, delle passeggiate e delle escursioni a contatto con la natura.
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha aggiornato le mappe sulla distribuzione delle zecche nella UE e nei paesi transfrontalieri. Rispetto a marzo dello scorso anno sono 2.556 le segnalazioni relative alla loro diffusione in nuove aree del territorio europeo.